Il mondo a testa in giù di George Baselitz

La Fondation Beyeler  di Basilea (Svizzera) dedica la sua prima mostra del 2018 a Georg Baselitz (1938 Deutschbaselitz, Sassonia), pittore, grafico e scultore di origine tedesca. In occasione degli 80 anni di un artista tanto significativo per l’arte contemporanea, questa retrospettiva di ampio respiro riunisce molte delle opere pittoriche e scultoree più importanti realizzate da Baselitz negli ultimi sei decenni.

La mostra allinea prestiti provenienti da rinomate istituzioni europee e americane, che in parte non sono stati esposti al pubblico da molto tempo. Essa prende avvio alla Fondation Beyeler  (fine al 29 aprile 2018) per poi proseguire, in un allestimento diverso, all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington DC.


La mostra guarda a Georg Baselitz come a un artista profondamente radicato nella storia della pittura e scultura europea e americana, una figura che nel creare e sviluppare continuamente un suo linguaggio figurativo idiosincratico occupa una posizione di spicco particolare.  L’universo iconografico di Baselitz si propone come un gabinetto degli specchi in cui ricordo e invenzione si fondono con referenti storico-artistici a formare nuove composizioni. In un mondo condizionato da immagini digitalizzate e proiezioni, a Baselitz preme oltremodo la qualità sensuale dell’opera d’arte.

Già a partire dagli inizi degli anni 1960 la sua opera testimonia la rilevanza e il potere della pittura. Qui risiede uno dei motivi per cui i lavori di Baselitz da decenni godono di un’attualità ininterrotta.
 
La mostra nasce da una stretta collaborazione con l’artista. Nella scelta e presentazione dei pezzi è stata determinante l’idea di far emergere l’essenza dell’opera di Baselitz, andata maturandosi nel corso di più di 60 anni, e ciò attraverso un accostamento non gerarchico di pitture e sculture risalenti a tutte le stagioni creative dell’artista. La straordinaria ricchezza formale e contenutistica del lavoro di Baselitz salta subito agli occhi nel susseguirsi delle opere distribuite in ordine cronologico. Dalla giustapposizione di mondi figurativi che a un primo sguardo appaiono eterogenei scaturiscono un fascino e una forza d’attrazione che catturano l’osservatore con intensità sempre nuova. 
 
La mostra alla Fondation Beyeler, curata da Martin Schwander, Curator at Large, raccoglie circa 90 dipinti e 12 sculture dal 1959 fino al 2017. 
 
 
 
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