Monza e i suoi anziani: intervista alla Vice Sindaco Cherubina Bertola

Cherubina Bertola vice Sindaco di Monza

di Fabrizio Annaro

Monza e i suoi anziani: responsabilità, solidarietà, prossimità. E’ questo il titolo del convegno promosso dal Comune di Monza in programma sabato 1° ottobre al Binario 7 di Monza.Un incontro che si svolge in occasione della festa dei nonni e desidera diventare occasione di riflessione e bilancio sulle iniziative e sulle attività del territorio dedicate alla terza età.

“Il convegno è stato organizzato – spiega Cherubina Bertola, Vice Sindaco di Monza e assessore alla politiche sociali e alla famiglia – con lo scopo di fare il punto della situazione su come il territorio affronta le istanze degli anziani. Una riflessione che desidera coinvolgere gli attori sociali della città, ma anche le famiglie e i cittadini. Per questo – prosegue il Vice Sindaco – abbiamo chiesto  a don Augusto Panzeri responsabile Caritas, a Roberto Mauri direttore della cooperativa La Meridiana, ad Anna Biffi di Spazio Giovani, a Tosco Gianessi di Auser, al sindacalista  Piero Albergoni e ai funzionari  dell’Ufficio Anziani, rappresentati da  Anna Vergani, di offrire il loro contributo in modo da specificare i bisogni, fotografare la situazione, pensare a nuove proposte. Un convegno che mette da parte i temi celebrativi, ma desidera sottolineare quelli  propositivi e che guardano al futuro.”

Il Comune da solo non ce la fa …

Di certo con l’attuale situazione e con le risorse a disposizione è necessario, direi, indispensabile, potenziare il lavoro di rete, l’alleanza fra i diversi soggetti che operano per l’anziano e per la comunità.

Quale ruolo dovrebbe assolvere il Comune in questa alleanza? L’attore protagonista?

Direi di coordinamento, di regia. I problemi sono complessi e le procedure sempre meno agevoli. Il tema governance è la questione cruciale. Senza regia rischiamo di progettare in modo frammentario e di non affrontare i problemi alla radice.

Fra le parole del convegno c’è anche responsabilità …

Credo che la politica e la pratica amministrativa richiedano impegno, competenza,   dedizione da parte degli amministratori, ma anche maggior senso di responsabilità da parte di tutti, anche di famiglie e cittadini.  Questo spirito, cioè sensibilizzare cittadini e associazioni, ci ha guidato in alcune scelte compreso il ripensamento sul servizio di custode sociale, scelta  che ha suscitato qualche polemica. Del resto l’universo anziani è un ambito poliedrico caratterizzato da bisogni diversi e credo che le politiche comunali debbano essere sempre più in grado di stabilire le priorità di intervento, a tutela e protezione delle situazioni di maggior fragilità.

Un conto è avere 65 anni un conto 90 …

Esatto. La terza età copre una arco di vita molto più ampio che in passato. Giustamente Le prime fasi mostrano bisogni profondamente diversi da quelli dei 75 anni in su. La mancanza di autosufficienza richiede più servizio, mentre nelle prime fasi della terza età possiamo chiedere maggiore collaborazione e invitare le persone a diffondere e condividere esperienze e saggezze di vita con la comunità.

Il futuro? E’ giunto il momento di ripensare il nostro modo di abitare? Penso ai tanti condomini dove l’anziano è in maggioranza e spesso vive solo, con poca compagnia, pochi servizi.

Al quartiere Cantalupo di Monza abbiamo sperimentato l’assistente familiare condominiale, ma senza un grande successo: i feedback delle famiglie, infatti, sono stati solo parzialmente positivi. Mentre si stanno sviluppando sul piano socio-sanitario interessanti servizi che rispondono con più efficacia ai bisogni dell’anziano. Penso alla residenzialità leggera, agli alloggi protetti (strutture con appartamenti per anziani con servizi di custodia e protezione), alla RSA aperta (buoni per assistenza a domicilio offerti da case di ripose). Ci sono anche alcuni imprenditori che stanno pensando di costruire case attrezzate con servizi per anziano.

E i giovani?

Solo qualche decennio fa gli anziani erano una minoranza e rappresentavano una fragilità da accompagnare e custodire, erano forse i più deboli dei deboli. Oggi le cose si sono rovesciate: investiamo poco sui giovani  e siamo concentrati sugli anziani. Citare la responsabilità significa proprio questo: pensare ad altre categorie sociali anch’esse deboli e fare della coesione sociale e della solidarietà intergenerazionale la cifra del nostro territorio.

A sabato allora.

 

Il Dialogo di Monza è media partner dell’evento.

Programma Convegno

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