di Daniela Zanuso
“Sono i sogni a far vivere l’uomo. Il destino è nella maggior parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo quello che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo”.
Enzo Ferrari è stato uno degli imprenditori italiani più conosciuti ed ammirati. Nasce alla periferia di Modena il 18 febbraio 1898. Suo padre dirigeva un’officina di carpenteria metallica. A 10 anni, insieme al padre e fratello Alfredo, assiste alla sua prima corsa automobilistica sul circuito di Bologna e ne rimane profondamente colpito.
A soli 16 anni la doppia tragedia della perdita del padre e del fratello, che sarà la causa dell’interruzione degli studi e la conseguente e necessaria ricerca di un posto di lavoro. Bussa a tante porte, compresa quella della Fiat, senza successo e trova occupazione come collaudatore prima a Torino, poi a Milano alla C.M.N (Costruzioni Meccaniche Nazionali). Nello stesso anno gli viene offerta l’opportunità di esordire in gara e lui arriva quarto.
E’ l’inizio di una ascesa che lo porterà, dopo alterne fortune , alla guida di un’ Alfa Romeo e nell’arco di un ventennio a diventare direttore del reparto Alfa Corse. Avrà anche occasione di conoscere Francesco Baracca e la Contessa Baracca, che gli regalerà una foto con dedica e l’invito ad utilizzare il “Cavallino” come portafortuna per le sue auto.
Sono gli anni delle vittorie e dei riconoscimenti (diventerà Cavaliere e Commendatore) ma anche della presa di coscienza e del desiderio di qualcosa di più grande. Nel 1929 nasce a Modena la “Scuderia Ferrari” che verrà meno solo nel 1939 quando lascia l’Alfa Romeo. Da quel giorno il suo unico obbiettivo diventa quello di creare un’auto in grado di battere l’Alfa. Nasce l’Avio Auto Costruzioni che verrà bombardata durante la guerra ma subito ricostruita, tanto che alla fine del ’45 inizia la progettazione della prima “Ferrari”.
E’ solo l’inizio: vincerà la Mille Miglia nel 1948, la prima 24 Ore di Le Mans nel 1949 e il primo Gran Premio valido per il Campionato del Mondo di Formula 1 nel 1951. Nel 1952 e nel ’53 la Ferrari è Campione del Mondo con Alberto Ascari. Ad oscurare i suoi numerosi successi, la tragedia della morte del figlio Alfredo chiamato familiarmente “Dino” che muore di distrofia muscolare.
Numerosi i premi, le medaglie, i riconoscimenti, tra i quali la laurea honoris causa in ingegneria meccanica conferitagli dell’Università di Bologna e quella in fisica dall’Università di Modena.
E’ stato un uomo che ha creduto fermamente e tenacemente fino a realizzare i suoi sogni. Non a caso lo chiamavano il “Drake”, come il famoso corsaro che si era distinto nelle battaglie per la sua tenacia e la sua determinazione.