Luigi Sturzo e “Noi Popolari”

di Marco Riboldi

“Noi Popolari”: un libro per ricordare e capire. La storia dei cattolici democratici è segnata da una necessità che Mino Martinazzoli definiva di “ricominciamento sia del progetto politico che della classe dirigente” a partire dalla Lombardia.

Erano gli anni durissimi di Mani Pulite, quando lo smarrimento politico era al culmine (o almeno, così si pensava: altri smarrimenti non meno pesanti sarebbero seguiti).

Come sia nato questo “ricominciamento”, come sia proseguito e attraverso quali ardui passaggi sia stato necessario camminare, sia in Lombardia che a livello nazionale: questo il tema del libro da poco uscito per le edizioni Ce.Doc..

Giuseppe Bonelli

Autore il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia (in italiano antico: Provveditore agli Studi) Giuseppe Bonelli, monzese con un lungo curriculum sia nel mondo della scuola, che in quello della politica.

Non posso certo riassumete i molti contenuti del libro, che si snoda tra ricordi personali, esperienze  e collaborazioni con personaggi di primo piano della politica lombarda e nazionale.

Con una scrittura scorrevole, Bonelli ci racconta le mille vicende che hanno condotto i cattolici dalla sinistra D.C. al Partito Popolare, alla Margherita e poi al Partito Democratico.

Una storia accidentata, mossa dal desiderio di affermare un metodo e dei valori  che animano  la politica di chi tenta di muoversi nel solco della dottrina sociale della chiesa, incontrando sulla sua strada maestri indiscussi e altri meno affidabili personaggi.

Discernere, riflettere, costruire ponti ma anche, quando necessario, troncare legami inopportuni:  tutto questo è stato il quotidiano lavoro di chi ha vissuti quegli anni nell’impegno politico.

Nel libro si trovano mille spunti di conoscenza  e di riflessione.

Con una conclusione: ne valeva la pena. E questo perché la storia sta dimostrando, che nella costruzione di una alleanza  progressista, la visione del cattolicesimo democratico è stata ed è feconda, riuscendo ad informare di sé l’esperienza politica del centro sinistra.

Sono passati gli anni, ma il cattolicesimo democratico è sempre presente, a garantire quei valori (tolleranza, solidarietà, europeismo…) che ancora oggi sono determinanti per garantire all’Italia la fiducia ed il rispetto che merita nel consesso internazionale.

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