Non chiedermi come sei nata

Non chiedermi come sei nataC’è un punto di rottura improvviso nella ordinaria quotidianità di Gioia, giornalista trentanovenne in carriera, che divide la propria vita tra lavoro e impegni sociali, condividendo tutto, o quasi, con Uto, il suo compagno.

La donna, infatti, subisce la perdita di un bambino che ancora non sapeva di aspettare e, da quel momento in poi, nulla sarà più come prima.

Il desiderio di maternità diventa un pensiero totalizzante, tanto da sovvertire l’ordine di ogni priorità.

Purtroppo, Gioia scoprirà quasi subito che una gravidanza senza aiuto medico per lei non sarà possibile, e dovrà ricorrere agli interventi necessari per portare a termine una fecondazione assistita.

Annarita Briganti, giornalista culturale, esordisce nella narrativa con una storia che documenta le difficoltà che la protagonista incontra nel suo percorso terapeutico, la solitudine di chi capisce che il desiderio di procreazione non è condiviso nella stessa misura dal proprio compagno, il trauma di veder cambiare il proprio corpo a causa di cure ormonali, senza alcuna certezza di poter realizzare un naturale desiderio di maternità.

La forma del diario, che la scrittrice ha voluto dare al romanzo, descrive con maggiore intensità il peso dell’iter quotidiano vissuto da Gioia; dando vita ad un racconto privo di ipocrisia, che spiega la fecondazione assistita a chi non l’ha vissuta, e che, probabilmente, fa sentire meno sole quelle donne che sanno bene cosa essa sia.

 

Valeria Savio

 

Annarita Briganti
Annarita Briganti

 

 

 

 

 

 

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