La Redazione
La psicologa Ella, quarantenne single e madre di un ragazzo autistico, riceve nel suo studio un paziente un po’ insolito che ha prenotato la seduta telefonicamente presentandosi come signor “D”.
Una volta giunto allo studio, Ella dopo pochi minuti scopre che lo strano paziente è nientemeno che Dio. Dio in persona, che chiede un consulto. Lo stupore e la paura iniziale, piano piano lasciano il posto all’interesse per questa figura misteriosa che appare agli occhi di Ella non come lo aveva sempre immaginato. Davanti a lei vede un Dio molto umano, alla ricerca di una cura per una depressione che dura giorno più giorno meno da circa 2000 anni. Un Dio alla disperata ricerca del senso della vita. Il dialogo fra i due protagonisti si alterna in momenti di rivisitazione allegorica della Bibbia a momenti più profondi e intimi dove sacro e profano si mescolano e si fondono naturalmente.
La vicenda si delinea su un gioco di sottile umorismo che porta lo spettatore ad immedesimarsi sia nella comprensiva psicologa, che in un Dio molto più vicino a noi di quanto spesso si pensi. Il testo non va considerato né come un manifesto pro religioso né tantomeno un inno laico. Quello che emerge è esattamente le due cose insieme che hanno la forza e la semplicità di coesistere.
L’Associazione culturale Tam Tam e la Compagnia “Lavori in Corso” propongono lo spettacolo teatrale “Oh Dio mio!“. Sabato 3 febbraio ore 21 al Teatro Triante – Via Duca d’Aosta – Monza
Un cenno sull’autrice:
Anat Gov, nata a Tiberiade nel 1953, è stata una delle più importanti drammaturghe Israeliane.
PRODUZIONE :ASSOCIAZIONE CULTURALE TAM TAM