Oltre la tela: Caravaggio torna a Milano

di Costanza Tannaro

Non è la solita “mostra immersiva” che attrae pubblico solo perché nel titolo appare  il nome dell’artista che fa sbancare i botteghini. Mostre, queste ultime che scatenano, giustamente a nostro parere, le ire di storici e critici perché spettacolarizzano  l’arte creando fuggevoli emozioni e non aggiunge nulla alla conoscenza del pittore e al contesto nel quale visse e operò. Qui un’equipe di una cinquantina di professionisti dell’immagini in movimento, del cinema, del teatro e, ovviamente, storici dell’arte ha lavorato  per mesi e mesi.

Caravaggio oltre la tela si intitola la rassegna multimediale ed è il naturale proseguimento della mostra  a Palazzo Reale dell’anno scorso, Dentro Caravaggio. Allora come oggi  l’intero lavoro  ha visto la supervisione di Rossella Vodret, già Soprintendente  speciale del Polo Museale di Roma.Due sono le direttrici che ci hanno guidato in questo nuovo progetto – afferma Rossella Vodret –  una maggiore conoscenza dell’uomo Caravaggio, e un approfondimento su alcuni suoi capolavori che non è stato possibile esporre in Dentro Caravaggio. Due aspetti indagati e mostrati al pubblico attraverso una precisa chiave di lettura: il “Caravaggio nascosto”, sia attraverso episodi inediti o poco noti che appartengono alla sfera intima e privata della sua travagliata esistenza, sia grazie a una particolare visione dei capolavori del grande genio lombardo.

In quattro tempi per una durata complessiva di 45 minuti  al Museo della  Permanente di Milano (via Turati), la vita di Michelangelo Merisi   verrà raccontata  grazie alla tecnologia del video mapping. Un racconto attraverso  della vita  e delle sue opere  nella loro totalità.

Tele  fondamentali come i quadri della Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi – precisa ancora  Rossella Vodret – o della Cappella Cerasi a Santa Maria del Popolo, così come le opere del Louvre, estremamente fragili, come la scandalosa Morte della Vergine – dipinta per essere posizionata sull’altare di Santa Maria della Scala a Roma e rifiutata dai committenti – e ancora il dipinto murale del Gabinetto Alchemico del casino Ludovisi o la gigantesca tela con la Decollazione del Battista conservata nella Concattedrale de La Valletta a Malta, che valse a Caravaggio la Croce di Malta, o la Medusa conservata agli Uffizi e tanti altri ancora.

Un sofisticato sistema di proiezione che consente – il video mapping – di entrare nella tela e di divulgare informazioni preziose degli ultimi studi sui dipinti del Caravaggio. Si scopre così come nel Martirio di San Matteo della Cappella Contarelli vi sono due redazioni diverse, una sopra l’altra, sulla stessa tela: Caravaggio realizza una prima versione compiuta, non solo un abbozzo, ispirandosi ai maestri del passato. Ma poi, insoddisfatto, copre l’opera e ricomincia da capo. O, ancora,  nella Giuditta che taglia la testa a Oloferne dove il Merisi allontana i margini della ferita e cambia posizione a tutta la testa, in origine più attaccata al corpo: forse per fedeltà ai testi sacri che riportano come Oloferne venga colpito due volte prima di essere decapitato. Ideata da  MondoMostre Skira, prodotta da NSPRD per Experience Exhibition, la mostra    rimarrà aperta fino  al 27 gennaio 2019.

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