Organizzare un viaggio in bici: itinerario, tappe

da bikeitalia

Cominciamo a parlare di come pianificare il nostro viaggio in bici e vediamo quali sono gli strumenti che possono aiutarci in questo.

La scelta della destinazione e la definizione dell’itinerario per chi affronta un viaggio in bicicletta per la prima volta è certamente il primo scoglio da superare. In Europa vi sono molti itinerari ciclabili completamente sviluppati e pensati per chi desidera pedalare per più giorni (come ad esempio l’Avenue Verte Parigi-Londra, la Via Claudia Augusta che collega il Danubio al Po, la stessa ciclabile del Danubio, il Cammino di Santiago ecc…). Vi sono poi percorsi ancora oggi in via di sviluppo come gli Eurovelo (numerati da 1 a 17) che sono stati pensati per creare collegamenti ciclabili in tutta Europa, talvolta sfruttando le reti ciclabili già esistenti, talvolta creandone di nuove. Per gli itinerari più famosi e battuti è facile reperire informazioni sul percorso e resoconti di viaggio mentre per ciò che riguarda gli Eurovelo occorre avere un pizzico di esperienza in più poiché richiedono uno studio più approfondito del percorso (non essendovi una traccia ancora sviluppata).

La scelta della destinazione che più ci attira deve però tenere ovviamente in considerazione la nostra preparazione, la nostra abitudine a stare in sella e le nostre capacità di affrontare dislivelli e strade sterrate (sapendo che viaggeremo con un fardello di 10-15 kg sulla bicicletta!). Individuiamo l’itinerario che fa per noi e pianifichiamo le tappe tenendo in considerazione che la velocità media a cui un cicloturista sufficientemente allenamento procede è 15 km/h (dopo tutto abbiamo detto che non stiamo viaggiando per arrivare, bensì per goderci il percorso, quindi ci fermeremo a fare molte foto, a fare rifornimenti di acqua, a concederci delle meritate soste per ammirare città, paesi e panorami). Tappe da 120-130 km senza particolari asperità ma con tratti sterrati potrebbero quindi richiedere tempi di percorrenza anche di 8 ore, teniamolo sempre ben presente. L’altimetria della tappa ne condizionerà inevitabilmente la lunghezza in quanto dovremo considerare una velocità media di percorrenza inferiore.

I pernottamenti

Pur essendo un amante del campeggio, per un viaggio sulle ciclabili d’Europa consiglio di non dormire in tenda, in questo modo viaggeremo più leggeri, risparmieremo tempo (montaggio e smontaggio della tenda non sono mai banali), non dovremo separare nella clemenza del meteo per riposare al meglio e la spesa per le alternative al camping non è certo proibitiva.

Se viaggiamo in solitaria la soluzione più semplice è l’ostello. Se ne trovano di tutti i tipi, belli e brutti, ma in tutta Europa ce ne sono tantissimi, ci garantiscono un posto caldo e asciutto, un letto comodo (in dormitorio), una doccia calda e una colazione abbondante la mattina successiva. Sono tutti prenotabili via Booking, offrono un check-in rapido e h24, il costo varia dai 15 ai 30 € per notte. Nelle grandi città spesso sono situati in prossimità del centro (a differenza dei campeggi), offrendoci quindi la possibilità di uscire alla sera per una passeggiata (d’obbligo se ci troviamo in una grande città come Londra, Parigi, Bruxelles ecc..). Se non vogliamo mangiare fuori spesso in tali strutture sono presenti anche cucine attrezzate a disposizione dei clienti. In ostello capita spesso di conoscere e fare amicizia con altri cicloviaggiatori con cui condividere storie ed esperienze e magari anche un po’ di chilometri il giorno successivo.

Se siamo in coppia possiamo sperare di trovare qualche B&B a prezzi onesti (sempre previa prenotazione).
Da tenere presente anche l’opzione Warmshowers: un “social network” che ha creato una comunità per offrire e richiedere ospitalità a cicloturisti in viaggio in tutto il mondo. Si sta diffondendo tantissimo in Europa e senza dubbio non potrà che crescere ancora negli anni a venire (vale certamente la pena di dare un’occhiata al sito per comprenderne il funzionamento e le potenzialità dato che ne è stata fatta da poco anche la versione in italiano).

Avendo tutte queste opzioni a disposizione possiamo viaggiare con il solo sacco a pelo (anche quelli estivi ed economici vanno bene in dormiremo sempre al chiuso) in modo da avere un comfort ottimale per le notti in ostello e per adattarci al meglio nel caso dovessimo essere ospitati tramite Warmshowers (o eventualmente a casa di amici o parenti che vivono lungo l’itinerario scelto e che potrebbero avere la possibilità di darci ospitalità per una sera).

Gli spostamenti

Per raggiungere il luogo della partenza o per tornare a casa al termine del viaggio capiterà certamente di dover prendere mezzi pubblici quali bus, treni o aerei.

Si tratta di un argomento molto specifico in base alla destinazione ma una cosa è altamente probabile: la bicicletta andrà smontata! Riducendo infatti la bici ai volumi 80 x 110 x 40 potremmo trasportarla in Europa su autobus, treni (anche tratte internazionali) e anche Ryanair (al costo di 60 €) effettua servizio di trasporto bici opportunamente imballate (ricordiamoci di sgonfiare le gomme in quanto la stiva non è pressurizzata!). Dovremo solo dotarci di cartoni/pellicola trasparente da imballo, scotch e competenze di meccanica di base per effettuare le operazioni montaggio/smontaggio. Nel caso dovessimo imballare la bicicletta per il viaggio di ritorno dovremo procurarci il materiale necessario e svolgere le operazioni direttamente in stazione o in aeroporto.

Nel caso in cui decidessimo di prendere dei mezzi nel corso del viaggio verifichiamo sempre prima di partire se è necessario prenotarli in anticipo (in particolare per i traghetti) e quali siano le condizioni per trasportare la nostra bici montata (su bus, navette o treni locali).

L’analisi del percorso

Prima di intraprendere il viaggio dobbiamo sapere TUTTO del percorso: chilometraggio effettivo, altimetria, tipologia del fondo stradale e ubicazione delle strutture per i pernottamenti. Se abbiamo scelto di percorrere itinerari ciclabili sviluppati possiamo trovare in commercio le cartine delle varie vie che ci forniscono tutti i dettagli di cui abbiamo bisogno (con le indicazioni anche di campeggi, ostelli e dei luoghi di interesse) e che potremo tenere sotto mano anche quando saremo in viaggio. Se decidiamo di percorrere un Eurovelo invece sarebbe consigliato studiare attentamente dai vari siti internet dedicati gli itinerari ciclabili dei singoli paesi che andremo ad attraversare (ad esempio la National Cycle Network inglese, o la rete ciclabile delle Fiandre o ancora la Veloland svizzera e tante altre ) o se esistono, procuriamoci le relative carte. Se intendiamo fare variazioni al percorso o non troviamo una traccia ciclabile sviluppata (nel caso scegliessimo di seguire un itinerario Eurovelo) il mio consiglio è di non affidarsi a Google Maps ma affinare la ricerca della traccia utilizzando le funzionalità di Strava. Per i pochi che non lo conoscessero è il “social” di riferimento per il mondo ciclistico e la sua versione on line per PC permette ai suoi utenti (l’iscrizione è gratis!) di effettuare ricerche su itinerari già compiuti da altri ciclisti (tramite la funzione “Cerca – Attività”).

Ad esempio nel mio ultimo viaggio lungo l’Eurovelo 5, il tratto da Calais a Lille era segnalato come “ancora in fase di progettazione” così, utilizzando le funzionalità di Strava, avevo verificato se altri ciclisti prima di me avevano compiuto quel tragitto in modo da avere un’idea di massima su tempi di percorrenza, altimetria e chilometraggio.

Si può poi visionare l’intero tragitto percorso da ciascun utente e analizzare tutti i punti salienti della traccia. Utilizzando poi la funzionalità “Crea Percorso” di Strava (utilissima e free) si può creare il proprio percorso da un punto di partenza ad uno di arrivo utilizzando criteri di ricerca molto interessanti come “Usa Popolarità” o “Dislivello Minimo”. La funzione “Crea Percorso” è utilizzabile solo da PC non da smartphone o tablet). La traccia così creata potrà essere salvata nella nostra pagina e sarà possibile scaricarla nel formato GPX. In questo modo avremo sia un rapporto completo della traccia che uno strumento di navigazione da utilizzare in seguito (ne riparleremo a breve). Nel caso avessimo l’account premium (a pagamento dopo i 30 giorni di prova) potremmo effettuare il download diretto della traccia GPX di altri utenti.

La navigazione

Una volta sui pedali dovremo essere certi di seguire al millimetro il percorso che abbiamo determinato per non correre il rischio di perderci perché non vi è cosa peggiore di pedalare con il dubbio di essere fuori traccia! Vediamo quali sono gli strumenti a nostra disposizione.

I cartelli: se abbiamo scelto una via battuta sarà divertente seguire di volta in volta i cartelli che troveremo lungo la via! Può trattarsi di cartelli veri e propri (con tanto di nomi di paesi e distanza in km), segnali con frecce e logo della via che abbiamo scelto oppure solo adesivi su pali o altri cartelli. In viaggio però NON possiamo assolutamente fare affidamento solo sulla segnaletica! Potrebbe capitare, e parlo per esperienza, di non vedere un segnale o che la direzione indicata non sia chiara.

Le mappe specifiche: Se abbiamo acquistato una mappa per studiare il percorso in fase di determinazione delle tappe è bene averla con noi anche durante il viaggio. Dopo tutto offrono spesso informazioni dettagliate sulla traccia e sui luoghi di interesse. Sono generalmente stampate in un formato che le rende comode da fissare sulla borsa da manubrio.

Traccia GPX: mappa e cartelli però non bastano ad assicurare una navigazione perfetta. E’ SEMPRE consigliabile avere anche una traccia GPX del percorso che si intende seguire. Dopo tutto non servono investimenti particolari, basterà avere con noi il nostro smartphone! Per trovare la traccia GPX del percorso che vogliamo seguire basterà una ricerca su un qualsiasi motore di ricerca con il nome del nostro itinerario accostato alla parola GPX o GPS e troveremo un file “.gpx” da scaricare (e salvare successivamente sulla memoria del nostro smartphone). Se abbiamo poi creato un itinerario con la funzione “Crea Percorso” di Strava potremo effettuare direttamente il download della traccia che abbiamo creato (o se abbiamo l’account premium direttamente la traccia di altri utenti).

Nei miei viaggi ho sempre utilizzato una App gratuita (per Android e Apple), semplice ed intuitiva per visualizzare la mappa GPS per verificare di essere sempre in traccia: “GPX Viewer” (ma ne esistono di analoghe e altrettanto valide). Il funzionamento è molto semplice: aprendo sul nostro smartphone la traccia che abbiamo scaricato utilizzando GPX Viewer vedremo evidenziato il percorso da seguire nella mappa. La nostra posizione sarà segnalata da un pallino azzurro che ovviamente non dovrà mai discostarsi dalla traccia indicata. In questo modo saremo facilitati anche nell’individuare la nostra posizione anche sulla mappa cartacea che abbiamo con noi. La app, una volta caricate le mappe e avviata, funziona anche con lo smartphone in modalità “aereo” (ma in quel caso dovremo attivare il “Posizionamento”) in modo da ridurre il consumo di batteria.

Parlando di smartphone ricordiamoci che dal 15 giugno 2017 in Europa è possibile inoltre utilizzare il proprio traffico dati (previsto dal contratto con il proprio operatore) all’estero come fossimo in Italia senza sorprese di costi aggiuntivi, una vera manna per il cicloviaggiatore che può rimanere sempre connesso al resto del mondo (le uniche eccezioni sono paesi europei ma extracomunitari come la Svizzera).

Così come per lo studio dell’itinerario mi sento di sconsigliare l’utilizzo di Google maps a scopo di cicloturismo. È vero che Google Maps all’estero ci fornisce la possibilità di selezionare “itinerari ciclabili” per la navigazione (cosa quasi mai possibile in Italia) ma, in base alle mie esperienze, non è raro che il percorso indicato preveda il passaggio su strade private o peggio ci obblighi a spingere la bici attraverso strade sterrate ai limiti della praticabilità o per campi arati! Per mantenere la giusta rotta quindi osserviamo i cartelli, guardiamo la mappa e verifichiamo spesso la nostra posizione sul GPS! Non facciamo affidamento solo sulla mappa o solo sul GPS ma utilizziamoli sempre entrambi. Dopo tutto dobbiamo essere pronti anche in caso di inconvenienti. Un problema ad un nostro dispositivo tecnologico o un errore nella lettura della mappa cartacea possono capitare ma non comprometteranno il viaggio se saremo stati previdenti!

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