La malattia non si fa annunciare, entra improvvisamente nella quotidianità di una vita strutturata e rompe gli schemi, distrugge ogni certezza creando dei confini, siano essi di natura fisica o solo psicologica, conseguenti alla paura e alla perdita di sicurezza che la nuova condizione, inevitabilmente, porta con sé.
Quanto più grave ed invalidante è la patologia, tanto più velocemente tali confini si tramutano in barriere che appaiono insormontabili. Eppure, ognuno reagisce nella sua maniera; qualcuno si lascia fermare, ma qualcun altro non rinuncia a combattere e, dopo una prima fase di naturale abbattimento, cerca in se stesso forze nascoste che gli permettano di elaborare la nuova condizione e di convivere con i cambiamenti che essa comporta, e cerca di guardare la vita e il mondo circostante da nuovi punti di vista, per superare le barriere e vedere nuovi orizzonti che non credeva di poter scoprire: orizzonti totalmente imprevisti, esattamente come non prevista era l’incontro con la malattia.
In questo volume, che raccoglie gli estratti di alcuni articoli pubblicati sul nostro giornale all’interno della rubrica Scritti con SLAncio, Luigi Picheca racconta la realtà filtrata attraverso i suoi occhi.
La vita di Luigi è segnata da un prima e un dopo, e il punto di frattura è rappresentato dall’insorgere della SLA, diagnosticata nel 2004, all’età di cinquant’anni, mentre conduceva una vita ordinaria, riempita dal lavoro, dagli affetti e da tanti interessi; la SLA lo ha strappato alla sua routine per portarlo in una dimensione ignota, in cui il presente e il futuro si prospettavano da ricostruire su basi totalmente nuove, e vi era una sola certezza, quella della convivenza con una malattia terribile che lascia poco spazio alla speranza. Tuttavia, racconta Luigi nell’introduzione, “ho avuto paura, ma il mio spirito di sopravvivenza e il mio carattere battagliero mi suggerivano di non mollare”.
Di conseguenza, quando Fabrizio Annaro gli propone di scrivere per il Dialogo di Monza, Luigi accetta la sfida e si dedica al nuovo compito con passione e abilità, giungendo, con il tempo, a conseguire il patentino di giornalista pubblicista.
Gli articoli proposti toccano vari argomenti, si parla di sport, grande passione del giornalista, di politica, di temi di natura sociale e culturale; ma Luigi parla anche di sé, senza reticenze né autocompiacimento, con quella immediatezza che lo caratterizza come persona e come scrittore. Ad esempio, nell’articolo intitolato L’orologio nella mia stanza si chiede quali e quante cose cambierebbe del proprio passato, se potesse farlo, mentre ripercorre col pensiero episodi belli e brutti della sua vita; in Se fossi Dio scrive che non vorrebbe vedere tanto dolore nel mondo ma, essendo solo un uomo, non può fare nulla di più che pregare; mentre nel post I sorrisi dei bambini racconta ai lettori che gli sguardi dei bambini che lo osservano con curiosità non lo fanno sentire un diverso, perché sono sguardi innocenti.
Dalla lettura dei suoi pensieri scaturisce il ritratto complessivo di un uomo appagato, malgrado tutto, che conserva intatto il senso dell’ironia, che è riuscito a trovare una sua dimensione e guarda la vita con curiosità e atteggiamento positivo; non si sente amarezza nelle sue parole, ma un forte desiderio di imparare ancora, di comunicare con il mondo e di sentirsi parte di esso, nonostante tutti gli ostacoli.
Luigi riesce a trasmettere serenità, come sottolineano, in chiusura del volume, le testimonianze di alcuni protagonisti della cultura, dello spettacolo e della politica che hanno avuto occasione di conoscerlo; “in quanti, nelle sue condizioni, stringeremmo la mano dei nostri cari e li pregheremmo di aiutarci ad andarcene?” si chiede Laurenzo Ticca, giornalista televisivo, nella sua testimonianza ,“Luigi non solo ha imboccato la direzione opposta ma sembra avere trovato nella sua scelta un nuovo orizzonte di senso”.
Il volume è disponibile per l’acquisto nella sede del Centro SLAncio, a Monza, in via Cesare Battisti 86, e il ricavato sarà utilizzato per incrementare i fondi sulla ricerca per la cura della SLA.
Un motivo in più per avvicinarsi alla lettura di questo libro, oltre a quello di poter conoscere, come spiega Luigi, “il mondo di chi, pur malato, non rinuncia a vivere con dignità”