di Daniela Annaro
Solo qualche giorno fa, Liliana Segre, 87 anni, ebrea milanese, una delle poche sopravvissuta alla Shoah, è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Una nomina significativa in questo 2018, ottant’anni dopo la promulgazione delle famigerate Leggi Razziali firmate da Benito Mussolini e dal re Vittorio Emanuele II. Liliana Segre aveva 13 anni quando lei e il padre varcarono la soglia del campo di concentramento di Auschwitz. Il suo babbo morì subito, lei miracolosamente si salvò, insieme a poco meno di altri mille ebrei italiani.
Mentre seimiladuecento tra bambini, anziani, uomini e donne non fecero più ritorno dai lager nazisti e a questa cifra c’è da aggiungere gli oltre ottocentocinquantamila deportati tra il ’43 e il ’45 . Erano militari fatti prigionieri dai nazisti: partigiani, sindacalisti, antifascisti e lavoratori coatti, operai finiti in Germania durante il fascismo per avere salari più alti e dopo l’8 settembre 1943 rinchiusi nei campi di lavoro delle SS.
L’eroismo vero, e non la retorica dei nostri giorni, è quello di chi ha scelto, senza utile né riconoscimento, la parte del giusto in quanto antifascista».
Sono le parole con cui Liliana Segre ha esordito in sala consiliare a Palazzo Marino, in occasione della presentazione delle iniziative organizzate dal comune di Milano per la GIORNATA DELLA MEMORIA 2018 che, come ogni anno dal 2005, si celebra il 27 gennaio. Tutti gli eventi promossi dal comune li trovate qui. http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/st/Milano_memoria/Eventi2018/Giornatadellamemoria2018
La neo-senatrice è anche presidente del “Comitato per le Pietre d’Inciampo”.
Le “Pietre d’Inciampo” costituiscono il più grande monumento diffuso d’Europa (quasi sessantamila sampietrini già collocati), dedicato ai deportati nei lager nazisti. La targa in ottone applicata su ogni pietra riporta nome, anno di nascita, giorno e luogo della deportazione e data di morte della persona cui è intitolata. A Milano, l’anno scorso ne sono state poste sei. A cui aggiungere le 26 installate tra il 19 e il 23 gennaio 2018.
“Singoli cittadini e intere famiglie: la violenza nazifascista, anche nella nostra città, non ha fatto sconti a nessuno – ha commentato affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Ecco che cosa ci ricordano i sampietrini collocati davanti a luoghi importanti nelle vite dei nostri concittadini vittima dell’Olocausto. Le ‘pietre d’inciampo’ sono un monito per tutti, affinché ciò non si ripeta mai più. Eppure, troppo spesso si registrano rigurgiti di questa prepotenza, di questi soprusi e di questo odio che Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, non intende tollerare. Gli slogan antisemiti che abbiamo sentito nelle scorse settimane nella nostra città sono inaccettabili: l’antisemitismo non può e non deve trovare spazio nella nostra città. E ci impegneremo ogni giorno di più affinché sia così, nei fatti, facendo fede ai valori antifascisti della nostra storia. Ne è prova la recente approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’ordine del giorno che invita la Giunta a non concedere spazi, patrocini o finanziamenti a chi non aderisce ai valori antifascisti sanciti dalla Costituzione.