PizzAut: un progetto che “nutre l’inclusione”

di Daniela Zanuso

Un gruppo di genitori di ragazzi autistici, il desiderio di dare un futuro ai propri figli, un’idea semplice e realizzabile,  una campagna di crowdfunding . Questi gli ingredienti  per realizzare un sogno di inclusione:  aprire una pizzeria  e dare un lavoro  ad un gruppo di ragazzi affetti da autismo.

Il progetto si chiama PizzAut  e nasce dall’idea di un papà, Nico Acampora  che con altri genitori ha studiato un progetto per  avviare un laboratorio di inclusione sociale . L’obiettivo è aprire  un locale gestito da ragazzi con autismo affiancati da professionisti della ristorazione e della riabilitazione.   ”PizzAut – dichiara Acampora – sarà un locale per la famiglia ma anche per i giovani, dove stare bene e divertirsi con prodotti di qualità, prendendosi il giusto tempo, senza avere la fretta e la pretesa di mangiare una pizza in 5 minuti. Un luogo dove incontrarsi con la calma necessaria per costruire e consolidare delle relazioni, lontano dalle frenesie che mettono in difficoltà chi è affetto da autismo ma che in generale non giovano a nessuno”.

Al  momento la raccolta fondi per realizzare il progetto ha raggiunto la cifra di 33 mila euro sui 60 mila previsti. In attesa di  una sede propria, PizzAut si rivolge ai ristoratori  e sono molti quelli che accettano di aprire le loro porte ai ragazzi e promuovere l’iniziativa.

Lunedì 4 dicembre  sarà il  ristorante il Moro  di Monza ad accoglierli. Per  la  serata  è prevista una cena a  degustazione con otto portate. Due  ragazzi autistici, insieme ad alcuni ragazzi dell’istituto alberghiero Olivetti, saranno affiancati a 5 chef nella preparazione e nel servizio. Vincenzo Butticé, uno degli chef de Il Moro dichiara: “Sono  felice di aver dato spazio a questa iniziativa e di partecipare alla sua realizzazione. Tutti abbiamo una responsabilità sociale e dobbiamo farci carico di  problemi tanto delicati”.

Il ricavato naturalmente  andrà in quel salvadanaio che con tanta pazienza e perseveranza i ragazzi, i loro genitori e tutti i donatori che credono nel progetto, stanno riempiendo giorno per giorno e se qualcuno volesse partecipare, bastano anche pochi euro:  aiutiamoli.

 

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