Plautilla, prima pittrice fiorentina in convento

Secondo quanto riferisce  lo storico Giorgio Vasari ne “Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani” le sue opere era disseminate nei conventi e nelle dimore dei nobili fiorentini. Ma lei  Plautilla Nelli, al secolo Polissena de’ Nelli (Firenze 1524-1588),  era  una suora domenicana, chiusa in convento dopo il secondo matrimonio del padre. Ed è ancora il Vasari a raccontarci di lei come  la “prima pittrice fiorentina” .

Nuovi studi sulla sua figura hanno dato spunto alle Gallerie degli Uffizi per promuovere una mostra totalmente dedicata alla suora-pittrice. Una rassegna che darà il la a un intero ciclo di esposizioni riservate alle donne nell’arte. Entrata a quattordici anni nel convento domenicano di Santa Caterina in Cafaggio – a Firenze, in piazza San Marco, Plautilla  fu interprete appassionata della poetica figurativa ispirata al magistero di Girolamo Savonarola nel campo delle arti e al nuovo modello disciplinato di santità femminile della riforma tridentina.

Nel monastero fiorentino ricoprì la carica di priora e fu a capo di una fiorente bottega artistica grazie alla quale numerose consorelle sue discepole contribuirono alla diffusione di immagini sacre, avvalendosi di una tecnica pittorica da vere professioniste. Intesa come parte integrante del lavoro quotidiano delle suore e approvato come regola di tutte le terziarie domenicane, la creazione di immagini sacre era valutata essenzialmente per la loro efficacia devozionale e non certo dal punto di vista dell’originalità dello stile o della composizione. Il gusto “conservatore” nel campo artistico delle suore – e di Plautilla Nelli in particolare – rifletteva la scala dei valori maggiormente stimati, tra cui al sommo grado quelli che rappresentavano la continuità della illustre tradizione artistica domenicana.

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L’attività artistica del convento di Santa Caterina in Cafaggio fu destinata a soddisfare principalmente la richiesta del mercato dei “parenti e clienti”, ovvero di coloro i quali erano legati alla vasta rete dei conventi toscani dell’Ordine dei Predicatori. La richiesta era diffusa a tal segno da implicare la serialità, come nel caso dei quattro dipinti raffiguranti l’immagine di una santa domenicana ritratta di profilo che costituiscono il fulcro di tutta la mostra.

La vendita di tali opere divenne poi fondamentale per la vita del convento di Santa Caterina all’indomani della riforma dei monasteri femminili emanata dai decreti tridentini (1566), riforma che sanciva la proibizione di ricercare beneficenze fuori delle mura conventuali.

Le modifiche apportate alle iscrizioni che riportano il nome di santa Caterina da Siena distinguibili nella serie dei quattro dipinti tramandano il nome di “un’altra Caterina”: suor Caterina de’ Ricci, coetanea di Plautilla e anch’ella fervente savonaroliana, suggerendo la possibilità che in tali ritratti la Nelli volesse rappresentare la “monaca santa” di Prato, uguagliandola alla santa senese.

Questa è la prima mostra dedicata a Plautilla. Un doveroso riconoscimento soprattutto perché spesso le sue opere  il tempo di riscattare la sua memoria storica e le sue opere d’arte spesso, era state attribuite,  ingiustamente a uomini.

La mostra a cura di Fausta Navarro è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei, ed è stata realizzata con il generoso contributo di Advancing Women Artists Foundation e con la collaborazione del Museo del Tessuto di Prato.

Il catalogo Plautilla Nelli. Arte e devozione in convento sulle orme di Savonarola e l’omonimo breve video documentario in mostra sono stati infatti realizzati con il contributo della Advancing Women Artists Foundation, che ha anche finanziato il restauro di 5 opere e 2 manoscritti esposti, alcuni dei quali sono di nuova attribuzione.

 

 

 

 

 

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