Giovedì 26 maggio alle ore 11,00, presso la Residenza San Pietro di Monza, sarà inaugurato il progetto Poeti Fuori Strada con la fotografia a cura di Francesca Ripamonti e la presentazione del Memory, un gioco didattico realizzato con le poesie scaturite durante il laboratorio. L’iniziativa, frutto del laboratorio di Poesia guidato da Antonetta Carrabs, Iride Enza Funari e Paola Perfetti, i Poeti Facilitatori, viene supportata da Zeroconfini Onlus e La Casa della Poesia di Monza.
La Poesia è diventata lo strumento-mezzo per favorire il superamento dell’afasia dei sentimenti, delle emozioni profonde, per lo più inespresse di un gruppo di ospiti della struttura, fra cui Berta, la più grande, con i suoi 91 anni
Le radici di “Poeti fuori Strada” affondano nei primi anni ’80, in un paese lontano-lontano, e si collegano a un prete-poeta-rivoluzionario, Ernesto Cardenal, allora Ministro della Cultura del Governo Sandinista del Nicaragua. Per Cardenal, “in ciascun essere umano esiste un poeta potenziale” in grado di esprimersi senza necessariamente seguire i canoni della poesia tradizionale, ma servendosi del Verso Libero, cioè, un’immersione nel proprio mondo interiore attraverso le immagini di quello esteriore. Da qui la corrente poetica, da lui definita “esteriorista”.
Il metodo di lavoro dei Poeti Fuori Strada preso in prestito dai Talleres de Poesìa di Ernesto Cardenal, potrebbe riassumersi in poche (sue) parole: “Poesia è ciò che scriviamo come poesia. Poesia è ciò che viviamo come poesia. E’ un modo di agire, di stare al mondo, di convivere con gli altri e con quello che ci sta intorno”