Poeti fuori Strada è un un’iniziativa frutto del laboratorio di Poesia guidato da Antonetta Carrabs, Iride Enza Funari e Paola Perfetti, i Poeti Facilitatori, e supportata da Zeroconfini Onlus e La Casa della Poesia di Monza. E’ un percorso iniziato nel 2014 nella Residenza per anziani San Pietro di Monza, gestita dalla Cooperativa La Meridiana.
Si rivolge a quei poeti che accettano la sfida di uscire dalla strada della poesia tradizionale per incontrare, su quella della vita, persone in situazioni diverse di fragilità, che verranno facilitate a esprimersi attraverso il “Verso libero”, cioè una forma di poesia svincolata dai limiti imposti dalla rima o dalla metrica, dalla sintassi o dalla ortografia.
Ne abbiamo già parlato in precedenza (poeti-fuoristrada) ma quello che vogliamo proporvi ora, sono proprio le loro poesie. E la prima che abbiamo scelto non poteva essere che una poesia di gruppo.
Mani coltivate, mani lavorate
Mani che fanno le cose più belle e i
delitti più atroci
Mani che esprimono la voglia di vivere
se sono ben curate
Mani coltivate, anche le parole sono
giuste
Mani che puoi nascondere per celare il
disordine
Mani che graffiano, pregano, lavorano,
accarezzano, difendono e offendono
Mani che guidano, danno indipendenza
e diventano le mie gambe
mani tristi che non scrivono più
Mani carta d’identità più pura,
impronte digitali che si formano nel seno materno
Mani che al buoi sentono
Mani che nella penombra hanno occhi
per vedere
Mani impudiche
Mani che una carezza passa al cuore