Vivicittà Porte Aperte approda a Monza. E’ andata in scena domenica 3 aprile all’interno della casa circondariale di via Sanquirico la prima edizione monzese della gara podistica promossa dall’Unione italiana sport per tutti (Uisp) nelle carceri di tutta Italia.
Dal 1987, infatti, in occasione dell’evento internazionale Vivicittà, alle manifestazioni podistiche che si svolgono nelle città italiane e straniere la Uisp affianca l’organizzazione di corse a piedi dentro gli istituti di pena italiani. E quest’anno per la prima volta anche a Monza, all’interno della cinta muraria della casa circondariale, in una calda mattinata primaverile, 51 detenuti hanno avuto la possibilità di misurarsi con i due percorsi previsti, quello di 5 chilometri della passeggiata ludico-motoria e quello della gara competitiva da 12 chilometri. Con lo start annunciato alle ore 10.30 in diretta su Radio Rai 1 dal carcere di Roma Rebibbia, ha preso il via la corsa, che si è svolta alla presenza, accanto alla polizia penitenziaria, degli organizzatori della Uisp.
Il primo a tagliare il traguardo dei 12 chilometri, con un tempo di 51 minuti e 19 secondi, è stato Youssef Azzaooi, il secondo Hamid Skuqi che ha battuto al fotofinish Mohamed El Maouni, terzo classificato (rispettivamente 55’03’’ e 55’04’’). Primo classificato sui 5 chilometri è stato invece Erus Hudorovic con 26’59”, mentre il secondo, Mario Sugamele, ha chiuso con un tempo di 27’53’’ 3 il terzo con 32’39’’.
Veri vincitori della giornata sono stati soprattutto i valori più alti dello sport. “Di fronte allo sport non esistono distinzioni”, ha sottolineato la dott.ssa Maria Pitaniello, direttrice della casa circondariale di Monza. “Lo sport è di tutti, non esclude nessuno, ed è un veicolo importantissimo per educare al rispetto delle regole e degli altri, senza dimenticare una buona dose di sano divertimento”.
All’interno del carcere di Monza sono attualmente presenti una squadra calcio, iscritta al campionato CSI, e una squadra di rugby, che si allenano regolarmente nelle strutture sportive. E ulteriori spazi per la pratica sportiva all’interno della casa circondariale monzese possono ora aprirsi, come ha sottolineato al momento della premiazione Martino Cazzaniga, vice presidente della Uisp-Monza e Brianza.
Chi camminando, chi correndo, ognuno dei partecipanti ha affrontato la sfida con il proprio ritmo e secondo le proprie possibilità, nel corso di una gara che rappresenta una metafora perfetta del percorso offerto a ciascun detenuto tra le mura del carcere. Un percorso in cui non importa tanto essere i primi, ma piuttosto arrivare a tagliare il traguardo, dopo essersi misurati con se stessi.
A gara ormai conclusa, il primo e il secondo classificato sorridono uno vicino all’altro, un po’ stanchi. Sono di nazionalità diverse, ma si stringono la mano. Questa, forse, è la sintesi migliore della giornata.
Francesca Radaelli