di Daniela Zanuso
In un’indagine condotta da “Libreriamo” (una testata online che promuove i libri e la lettura) il 21% degli italiani ha risposto che a scrivere Amleto è stato Dante, che la Gioconda è un capolavoro di Michelangelo (32%), mentre ”L’Urlo di Munch” è un film di Dario Argento (16%).“Amore e Psiche”, una delle sculture più famose di Antonio Canova, sarebbe per il 25% degli intervistati un libro di psicologia, mentre la poesia “Soldati”, capolavoro di Giuseppe Ungaretti, è attribuita a Giacomo Leopardi per il 21%. L’elenco è lungo e le cantonate si sprecano.
Ci sarebbe anche da ridere se non fosse che i dati raccolti dall’indagine (condotta su 2500 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni), sono confermati da Istat che ci comunica che metà degli italiani non sfoglia mai un quotidiano, mentre i libri sono sconosciuti al 50% delle donne e al 63% degli uomini. Solo 14 persone su cento leggono almeno un libro al mese.
Quando si cercano notizie sulla presenza di librerie, si scopre che sono 13 milioni gli italiani che vivono in località dove non esiste una libreria, dove non si possono acquistare le novità di narrativa o i saggi e neanche libri per bambini. Mezzo milione di studenti non hanno una biblioteca a disposizione nella loro scuola o nel loro comune. Anche le cartolibrerie e le edicole che potrebbero rimediare, almeno in parte, a questa mancanza stanno scomparendo. C’è Internet, ma non basta.
Come sempre è il Sud che soffre maggiormente per questa assenza, ma anche al Nordest non stanno meglio: un Comune su cinque non ha una libreria. Diverso il discorso per la Sardegna dove, al contrario, si è investito su strutture adeguate e su un ampliamento dei servizi. E i dati, in questi casi, confermano che dove ci sono biblioteche comunali e di quartiere, le persone prendono a prestito i libri.
E’ quindi chiara la correlazione tra presenza di libri e migliori indici di lettura. Non ci resta che migliorare.