di Enzo Biffi
Strano tempo il nostro: si dice di cambiamento, si legge di paura.
Abbiamo macchine volanti per traversate lampo di continenti, oceani e deserti, o per viaggi comodamente seduti a temperatura controllata, per visioni dall’alto a debita e doverosa distanza da odori e contaminazioni. Sono fugaci osservazioni di popoli e culture, da leggere e difendere sui libri di scuola ma, 31.000 piedi, velocità supersonica, business class, colazione mediterranea.
Strano tempo il nostro: si dice di globalità, si legge di campanile. Quando il cibo è del mondo ma il sapore è sempre quello, quando il telecomando decide su mille canali ma il format è uno solo, dove le lingue uniscono e le parole dividono.
Strano tempo il nostro: si dice di loro, si legge di noi. Troppi noi e troppi loro.
Dove il Loro è fluttuante, parte da lontanissimo, da etnie, continenti, specie, per arrivare a loro vicini di casa, loro nomadi, loro amici dei miei figli, loro che guarda come si vestono, come mangiano, come parlano, dove vivono, così coperti, così nudi, così grassi e bassi e alti e magri e poveri. Perché se sono ricchi, sono già un po’ meno loro, tendono al noi.
Dove il noi è trasparente, chiaro e riconoscibile e rassicurante, e noi il gusto, il rispetto, l’eleganza. Noi che non siamo e non saremo mai loro. Noi con gli apparecchi per i denti da tirar dritti, noi la festa del compleanno e la crema idratante. Noi ovvio, siamo così, loro restano laggiù o a volte perfino qui, vicino o vicinissimo ma, loro sono loro, noi noi.
I numeri, dice chi di queste cose ne sa, stanno lì a dirci che i loro sono molti più dei noi ma non si vedono, e quando si vedono scompaiono in fretta, sotto le tende dei campi, sotto le travi dei ponti, sotto i mari. Mentre i noi si vedono, si sentono e soprattutto si rappresentano e si raccontano. Noi la storia, noi la cultura, noi la moda, il cibo, il corpo e perfino il dio, si sa, conta di più se è il dio dei noi.
Strano tempo il nostro: si dice di civiltà, si legge di barbarie.
Alfabeti diversi e pronomi … impersonali.