Quando il gioco si fa duro

asl_ludopatie015A Monza si è tenuto un importante incontro di aggiornamento sugli strumenti d’integrazione sulle problematiche e i rischi del gioco d’azzardo patologico; presenti l’assessore regionale Viviana Beccalossi, il direttore generale della Asl di Monza e Brianza Matteo Stocco e il direttore del dipartimento dipendenze Maurizio Resentini.

E’ stato presentato nel dettaglio un insieme di azioni concrete contro il gioco d’azzardo, che l’Asl di Monza ha individuato dopo un approfondito screening del fenomeno sul territorio, che ha permesso di individuare le migliori strategie di intervento e soprattutto azioni di sensibilizzazione mirate ai diversi target di cittadini.

L’assessore Beccalossi ha voluto rimarcare l’importanza della legge regionale sul tema: “La legge ha beneficiato del contributo di idee da parte di tutti e ogni giorno viene applicata con decisione e favore dalle amministrazioni comunali, ma anche grazie alle decine di associazioni no profit che sul territorio, meglio di tutti noi, hanno realmente il “polso” della situazione drammatica dovuta al gioco d’azzardo incontrollato”.

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“Proprio per fornire ai territori strumenti concreti per contrastare il gioco d’azzardo patologico, abbiamo indetto un Bando per finanziare idee e progetti. Il territorio di Monza Brianza ha ottenuto 167.000 euro grazie a 4 iniziative che hanno come capofila Monza, Agrate, Cavenago e Carnate e coinvolgono oltre settanta soggetti”.

I progetti finanziati sono in totale 68, con il coinvolgimento di oltre 1400 soggetti tra enti locali, scuole, parrocchie, associazioni e altri soggetti privati.

I progetti in corso di realizzazione sono molto diversificati sul territorio, ma seguono sempre alcune linee guida. In primo luogo la conoscenza del fenomeno stesso . Quindi la volontà di dare a giovani, anziani, studenti, insegnanti, la consapevolezza del fenomeno e dei rischi intercettando, attraverso l’ascolto e l’orientamento, le situazioni problematiche, allestendo sportelli di ascolto itineranti o nei luoghi di aggregazione.

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Viene reputato essenziale anche formare un’ampia varietà di soggetti: dall’amministratore all’assistente sociale, dal medico di base all’insegnante, dal volontario all’educatore, alla polizia locale; e individuare azioni sinergiche che coinvolgano i gestori dei locali per promuovere una riduzione complessiva dell’offerta.

Questi sono i comuni denominatori e obiettivi dei progetti, che si diversificano nelle modalità di comunicazione, che si manifesta attraverso rassegne cinematografiche, con rappresentazioni teatrali, campagne informative, attività ludiche, laboratori interattivi nelle scuole, seminari, convegni, incontri a tema nelle biblioteche.

Come ribadisce anche Il direttore Asl Monza Brianza, Matteo Stocco: “Oggi la nuova sfida che dobbiamo affrontare è quella di avvicinarsi sempre di più a tutti i cittadini, sensibilizzando la popolazione, perché il gioco d’azzardo può diventare una malattia e dobbiamo insegnare anche agli amici, ai famigliari dei malati, anche attraverso il coinvolgimento degli insegnanti, come riconoscerla, per questo dobbiamo realizzare, cercare e utilizzare strumenti di comunicazione concreti che siano il più possibile adatti a questo scopo”.

Vedi il report con i dati sulle ludopatie

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