Fu Maria Teresa d’Austria, l’imperatrice, a volerla per il figlio Ferdinando d’Asburgo, Governatore Generale della Lombardia austriaca. L’incarico venne affidato a Giuseppe Piermarini.
Architetto molto popolare ed amato a Vienna, autore, tra l’altro, del Teatro alla Scala, e da giovane, allievo di Luigi Vanvitelli. Nel progettare la Villa Reale di Monza, Piermarini si ispirò al suo maestro con cui aveva collaborato alla realizzazione della Reggia di Caserta.
Proprio pensando a quella “grandiosità” disegnò un edificio a “U” in stile neoclassico, rispettando la tradizione elegante e sobria della villa lombarda. Il sito era stato scelto per la vicinanza da Milano, in una posizione strategica sulla direttrice Milano – Vienna, oltre che, naturalmente, per l’autentico fascino di quel territorio.
I lavori iniziarono nel 1777. Due anni dopo, la Villa era finita e consegnate le chiavi ai Reali austriaci.
Piermarini aveva disegnato 700 stanze, tra corpo centrale e i due laterali e perpendicolari, tra ambienti padronali e zone per gli ospiti, saloni di rappresentanza e stanze per la servitù nonché stalle e luoghi di servizio.
Due anni per costruirla, due anni – dal 2012 al 2014 – per rimettere in sesto la gran parte dell’enorme complesso, escludendo, però, il primo piano nobile del corpo centrale, su cui era intervenuta la Soprintendenza con un lungo restauro, durato cinque anni, tra il 2004 e il 2009.
Con il nuovo intervento si è lavorato dal piano terreno (aveva seri problemi statici) al secondo piano nobile ( era fatiscente) e poi sul Belvedere (ridotto a poco più di un magazzino).
Si è intervenuti su 1,2 km di impianti (elettrici e di condizionamento), 200 metri quadrati di parquet, 800 metri quadrati di superfici di marmo. Senza poi parlare dei decori dagli stucchi alle tappezzerie, un lavoro di ripristino filologicamente sorvegliati dalla Soprintendenza ai beni artistici..
Perché oltre alle squadre di muratori, carpentieri, falegnami, idraulici, piastrellisti c’erano ben 60 restauratori specializzati.
Costo di questa operazione: 24,3 milioni di euro, (20,2 sborsati dal pubblico, 4,1 dai privati).
E, ora, oltre ad aver ritrovato la Villa Reale degli Asburgo e dei Savoia, esiste un ristorante, un bookshop e spazi “ludici-informativi” gestiti dalla società Nuova Villa Reale Monza Spa.
Il primo piano nobile con le sale di rappresentanza , la sala delle feste e quella degli arazzi ospiteranno eventi di varia natura, anche fieristica.
Il secondo piano nobile con gli appartamenti Reali sarà museo di se stesso e sede di grandi mostre. La prima è dedicata al fotografo Steve McCurry, sarà aperta al pubblico il prossimo 30 ottobre 2014 e durerà fino al 6 aprile 2015.
E, in un futuro, il Belvedere diventerà Museo del Design, strettamente collegato con la Triennale di Milano con esposizioni permanenti e temporanee di design, valorizzando dunque la tipicità territoriale di Monza e della Brianza.
Daniela Annaro