Rifugiati visti da vicino


di Fabrizio Annaro

È davvero una bella iniziativa quella promossa da Caritas di Monza e dal Consorzio Comunità Brianza: aggiungere un posto alla propria tavola.

La mia famiglia ha voluto aderire all’iniziativa e il 6 gennaio a pranzo c’erano tre giovani poco più che ventenni provenienti dal Mali.  Di quelli così scuri  e così neri  che quando li vedi tutti insieme alla stazione ti fanno un po’ paura.

Ma quando raccontano le loro storie drammatiche, capisci che la vera paura l’hanno guardata in faccia loro. Dal deserto al mare fino all’inferno della Libia. Uno di loro lì è, senza motivo, finito in galera. Per poi salire su uno dei tanti gommoni malconci, pigiati come sardine e per tre giorni e tre notti affidare le loro vite ad un mare non sempre favorevole, nella speranza che qualche nave militare andasse a salvarti. E capiamo che, se i motivi che li spingono ad affrontare questa impresa disperata sono diversi, le storie dei loro viaggi si somigliano tutte.

I tre maliani sono scappati dalla guerra civile, una guerra che è nata dalla volontà di dividere il loro Paese  e che ci fa riflettere su quanto sia fondamentale il bene primario della pace. Mi è sorto spontaneo il pensiero sul nostro passato: ho rivalutato il ricordo del 25 aprile, giorno in cui l’Italia  si è liberata dall’incubo del nazifascismo che ha seminato morte e dolore. Mi sembra che alcuni paesi dell’Africa stiano vivendo un momento simile e non ci resta che augurarci che anche per loro ci possa essere pace e prosperità. 

Aggiungi un posto a tavola ha significato per la mia famiglia poter partecipare più da vicino e di persona  ad un  momento di fratellanza a cui gli uomini di buona volontà sono chiamati. Mentre loro mangiavamo con una calma stupefacente, lontana dalle nostre abitudini occidentali, ho sentito l’eco delle parole che Isaia pronunciò 2500 anni fa:

“Lupi e agnelli vivranno insieme e in pace,
i leopardi si sdraieranno
accanto ai capretti.
Vitelli e leoncelli mangeranno insieme,
basterà un bambino a guidarli.
Mucche e orsi pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno
gli uni accanto agli altri,
i leoni mangeranno fieno come i buoi.
I lattanti giocheranno presso nidi
di serpenti,
e se un bambino metterà la mano
nella tana di una vipera
non correrà alcun pericolo.
Nessuno farà azioni malvagie o ingiuste
su tutto il monte santo del Signore.
Come l’acqua riempie il mare,
così la conoscenza del Signore
riempirà tutta la terra. (Is 11,6-9)

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