di Luigi Picheca
Ho avuto tanto dalla vita, e anche delle belle batoste. Sono felice di aver potuto esaudire tanti miei desideri, ma non ho potuto sottrarmi a quello che il destino mi ha riservato. Forse, per questi motivi, non sono mai stato un cattolico esemplare. Da quando mi sono ammalato di SLA, una patologia che non fa sconti a nessuno, ho iniziato un andamento alterno di vita, che mi ha condotto dalla rassegnazione e la voglia di abbandonarmi precocemente al destino, a una sorta di rinascita interiore ed a una consapevolezza di valori che mi hanno fatto amare nuovamente la vita e con maggior vigore.
Il mio amico Piero mi ha letto dei versetti della Bibbia che mi hanno aiutato molto nel comprendere le cose più importanti che la quotidianità ci fa tralasciare. La velocità e lo stress della nostra vita quotidiana, piena di banalità, di consumismo e di luoghi comuni, ci distoglie dal vero scopo della nostra vita. Anche la sofferenza mi ha aiutato a capire quanto valore abbia la vita, se trovassimo il tempo di pensare quale dono per noi sia la vita.
Non è mio intento erigermi a maestro di vita o pretendere di insegnare come si deve vivere. Dico semplicemente che la vita andrebbe rispettata con maggiore consapevolezza di quello che ci siamo abituati a fare. Ascoltare le parole di papa Francesco e dei nostri parroci con più attenzione, ci può arricchire lo Spirito e può renderci più consapevoli di quei valori che tanto cerchiamo quando le avversità ci tagliano la strada.
Oggi mi sento più appagato nella vita di quando ero sano e mi sento anche migliore, perché so capire quanto valgano le persone che si muovono intorno a me. I miei familiari, gli amici veri e le persone che si prendono cura di me nella struttura in cui mi trovo, sanno donarmi un amore che pochi sanno apprezzare pienamente, eppure lo fanno con una naturalezza commovente. Anche la mia amica Raffaella, che si prende cura di me un paio di giorni a settimana, mi dà tanto amore con la naturalezza che la contraddistingue.
Certo, non sto affermando che mi faccia piacere avere la SLA, sto dicendo che la vita è capace di insegnare sempre qualcosa e che va rispettata anche quando le cose vanno male. La preghiera ci è d’aiuto sempre e dedicarle qualche minuto al giorno ci permette pure, di fare qualche riflessione sulla nostra esistenza.
La vita ci è stata donata con un atto d’amore, dobbiamo quindi amarla e rispettarla, anche quella degli altri!
Luigi Picheca
P.S. Luigi è lieto di ricevere i vs commenti, suggerimenti, pensieri ed è felice di rispondere alle vostre richieste di consigli e opinioni. Scrivetegli a: [email protected]
Scritti con SLAncio” la rubrica di Luigi Picheca.
Luigi scrive con gli occhi, unico modo per comunicare con il mondo. E’ malato di SLA e vive presso il Centro SLAncio di Monza (http://www.progettoslancio.it/) Ha accettato di collaborare con il nostro giornale e attraverso un computer, che traduce il movimento oculare in parole, scrive per noi.
Dio ti benedica per quello che fai per gli altri anche dal tuo letto d’ospedale e con il battito delle tue ciglia. Grazie per quello che mi hai insegnato oggi sulla vita. Non rifletto molto perchè ho la salute e una figlia che non mi da il tempo di riflettere su queste cose bensì su problemi strettamente legati alla quotidianità. Ti prometto che vivrò la mia vita pienamente, che la rispettero’ . Un abbraccio immenso. Marilena
E sempre un piacere leggerti, Luigi. Un abbraccio sincero