Alla vigilia della festa dedicata ai Santissimi Pietro e Paolo, il 28 giugno 1577 nasce a Siegen, in Westfalia, (Germania), Pieter Paul Rubens. E’, secondo gli studiosi, il pittore più colto del suo tempo al pari dei grandi artisti del Rinascimento italiano. “La vastità dei suoi interessi come delle sue conoscenze, ne fanno uno spirito universale di una profondità e di un prestigio ineguagliabile.” Cosi scrive Didier Bodart, uno dei più importanti esperti di Rubens . Grazie anche al suo impegno diplomatico Spagna e Inghilterra firmano un trattato di pace, tanto che il sovrano inglese gli conferisce un titolo nobiliare.

Un uomo colto, dunque, in grado di trattare direttamente con re e regine.
Pieter Paul cresce in una famiglia agiata. Suo padre, un calvinista convinto, è un alto funzionario della diplomazia. La madre, cattolica, rimane presto vedova con sei figli da crescere e così rientra ad Anversa. Sono gli anni della Controriforma. Pieter Paul riceve un’ottima educazione, studia latino proprio nella città di origine della famiglia e, attorno, ai quindici anni decide di diventare pittore, una scelta particolare per una famiglia come la sua. I suoi maestri diventano famosi proprio per essere stati i “supervisori” dell’apprendistato, per avergli trasmesso i rudimenti e le conoscenze tecniche. Sono loro a suggerirgli la necessità di un viaggio in Italia, patria massima , allora, della pittura e della scultura.

Rubens parte il 9 maggio del 1660 e , appena cinque giorni dopo, entra in contatto con il duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga. Il duca è un mecenate raffinato. Rubens viaggia con lui e viene a contatto con famiglie patrizie come i Medici di Firenze o i regnanti di Spagna. nascono così importanti cicli pittorici , come, per esempio, quello per le nozze di Maria de’ Medici e Enrico IV, ciclo pittorico ora conservato al Louvre. Tra il 1605 e l’anno successivo realizza una serie di ritratti dei Gonzaga. E ancora per il Duca Vincenzo I acquista a Roma opere per la sua collezione, come, per esempio, la Morte della Vergine di Caravaggio. La notizia della grave malattia della madre rimasta ad Anversa interrompe definitivamente il soggiorno italiano. Siamo nel 1608.

Il rientro in patria, segnato dal lutto per la morte della madre, coincide però con una svolta nella pittura: Pieter Paul , in Italia, ha assimilato il meglio delle conoscenze artistiche. E, lui, è il più alto testimone della pittura fiamminga. E’ questo mix che lo rende unico e straordinario.
Produce, anche aiutato da allievi e assistenti, una quantità sterminata di opere, ama soprattutto le grandi tele, lavora per re di Francia Luigi XVIII, per Carlo, principe di Galles e futuro re di Inghilterra. Lavora anche per i regnanti di Spagna e non solamente come diplomatico, nel 1630 l’arciduchessa Isabella lo esonera dall’incarico dopo il successo della pace conquistata l’anno prima anche grazie ai suoi servigi.
Nei dieci anni successivi, Rubens lavora alacremente.” La furia del pennello” cosi’ scrive di lui lo storiografo Giovanni Pietro Bellori nel 1672, trentadue anni dopo la morte, avvenuta nel 1640 ad Anversa.
Daniela Annaro