A San Siro cinquantamila cresimandi con il cardinale Scola

Senza titolo-1 copiaErano oltre 50 mila i ragazzi (cresimati quest’anno) che  lunedì 2 giugno, accompagnati dai loro genitori, i padrini e le madrine, i catechisti hanno riempito lo stadio di San Siro per incontrare l’Arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola.

“Milano a volte non guarda in faccia le cose più belle che ha, perché un fenomeno di questo genere è un segno di potenza e di speranza per il futuro” ha detto l’Arcivescovo introducendo la celebrazione.

“Questi 50 mila ragazzi qui presenti hanno capito che se non c’è una direzione per il cammino non si può guardare al domani. Milano sappia valorizzare questi giovanissimi le loro famiglie”.

Nel suo intervento Scola ha spiegato ai ragazzi: “La vostra fede centra con tutto: con la scuola, gli amici, lo sport, con la voglia di crescere che avete dentro. Centra con la nostra Milano che non riesce a diventare ancora ciò che deve essere. Voi ragazzi siete una delle vie a partire dalle quali possiamo risollevarci e puntare a un’anima che renda la nostra Città finalmente una metropoli capace di costruire, di fondere insieme la pluralità delle forme, delle culture, delle istanze e delle esigenze. Siete speranza per la nostra citta: se tutti ci vedessero qui ora, smetterebbero di raccontare solo il male, solo ciò che non va”.

cresimandi_sansiroE continuando il dialogo con i cresimati l’Arcivescovo di Milano ha detto: “Dio è un padre che vede solo il tuo bene, che vuole il tuo bene e non smette di amarti nemmeno quando fai il male. È l’alleato che non ti lascia mai solo, nemmeno quando i problemi, la malattia, l’ingiustizia ti toccano da vicino. Cercate di vivere a tutto campo, in quel campo che è il mondo, perché tutto vi interessa.

Concludendo il suo intervento ha ricordato ai ragazzi l’ormai prossime esperienze estive in oratorio: “Cercate in queste settimane di oratorio estivo di vivere con entusiasmo. E di farlo tutto l’anno grazie al dono dello Spirito Santo che avete ricevuto con la Cresima”.  

Uscendo dallo stadio i ragazzi hanno compiuto un gesto di solidarietà, lasciando i propri risparmi e quelli raccolti in parrocchia per costruire un pozzo e una fattoria a Katako, nella regione di Kindu, in Congo.

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