Sanremo 2018: la prima serata fra alti e bassi

di Mattia Gelosa

La prima, lunga, serata della 68° edizione del Festival di Sanremo è stata un grande successo di share e anche di gradimento sui social e sulla stampa.

Si inizia con uno strepitoso Fiorello, che ricorda subito che gli italiani nel varietà spensierato e di qualità sono ancora imbattibili: battute sagaci, un pizzico di satira (Erdogan che arriva a Sanremo incuriosito da una sala di 1300 giornalisti liberi!) e grandi doti di cantante e imitatore quando veste e mixa i panni di Morandi e Baglioni in un mash up che apre la parentesi musicale.

Baglioni emozionato e ingessato a condurre viene stemperato da una simpatica Hunziker (con qualche “allappamento” di lingua – come dice lei stessa ) e da un brillantissimo Pierfrancesco Favino, vera sopresa del trio.

Insieme fanno anche siparietti e momenti canori in cui Baglioni si scioglie e si diverte, Favino si dimostra ottimo cantante, la Hunziker invece vocalmente cede all’emozione.

Salta invece la presenza di Laura Pausini, bloccata da problemi di gola e presente solo con un collegamento telefonico gestito maluccio dal palco, con la cantante che veniva richiamata spesso perchè non si capiva quando e se dovesse riattaccare.

Presente e vivace come sempre l’eterno Gianni Morandi, ancora perfetto cantante al cui fianco Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti sembra meno che un comprimario, mentre decisamente inutile e stonato lo spottone al nuovo film di Muccino.

E i BIG in gara? Ecco i commenti alle canzoni, suddivise in tre fasce secondo la classifica della Giuria Demoscopica: in fascia rossa i meno votati, in quella gialla la metà classifica e in quella blu i più quotati.

Come sempre, lo svelamento della parziale classifica è stato spesso accompagnato da fischi in sala.

FASCIA ROSSA

Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto

Brano dal piglio rock per l’ex Pooh, anche se suona un po’ vecchio.

Decibel – Lettera dal Duca

L’omaggio a Bowie funziona a tratti, ma è uno di quei pezzi di classe che riascoltato acquista valore.

Diodato – Adesso

Una canzone anonima, un duo strano, un trombettista che si sente poco sul pezzo se non nel finale.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno

Melodica, mediterranea e raffinata, funziona.

Roberto Facchinetti e Riccardo Fogli – Il segreto del tempo

I due ex Pooh sono affiatati, ma la canzone sembra scritta 30 anni fa.

Le Vibrazioni – Così sbagliato

Un po’ più Modà e meno accattivante del solito nella melodia, ma è il piglio rock c’è e riascoltata piacerà senz’altro.

Renzo Rubino – Custodire

I giovani che vanno a Sanremo a fare i vecchi saranno sempre un mistero della musica italiana.

FASCIA GIALLA

Luca Barbarossa – Passame er sale

Ballad romanesca dolce e malinconica, una delle migliori.

Elio e le Storie Tese – Arrivedorci

Travestimento a tratti, canzone autoreferenziale e banale nel testo e nella musica, manca l’eclettismo che ci aspettiamo da loro.

Giovanni Caccamo – Eterno

Canzone classicissima, ma cantata con molte sbavature. Da risentire.

Mario Biondi – Rivederti

Pezzo difficile, sound da jazz club che accontenta solo i fan del genere

The Kolors – Frida (Mai Mai Mai)

I ragazzi sono originali, per un pezzo con molte percussioni, orecchiabile, martellante, radiofonico.

Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi

Brano raffinato, sanremese a tutti gli effetti, che conferma la classe dei tre, Vanoni su tutti.

FASCIA BLU

Annalisa – Il mondo prima di te

Pezzo radiofonico, lei è molto brava e ha sempre canzoni giuste cucite sulla sua bella voce.

Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza

Ironia un po’ Gabbani e un po’ Gaetano nella strofa, fanno colpo con la nonna ballerina, ma lo show non copre certe carenze canore.

Max Gazzè – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno

Si parlava di mix di orchestra e pop ma la seconda parte non si vede. Bella, raffinata, ma sembra un brano lungo il doppio del suo minutaggio.

Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non ci avete fatto niente

Erano i favoriti, con una canzone bella e ritmata, ma l’accusa di plagio è una tagliola pericolosa. Il ritornello è infatti lo stesso di una canzone scartata a Sanremo giovani anni fa, quando la presentarono Ambra Calvani e Gabriele de Pascali. Vale ancora come inedito? Ora a Sanremo spulciano il regolamento, ma a mio avviso la credibilità del duo nella gara è compromessa.

Nina Zilli – Senza appartenere

Esce dal suo stile vintage per il pop, perdendo di originalità e mischiandosi nella massa, dove la sua canzone deboluccia scompare.

Noemi – Non smettere mai di cercarmi

Sanremese, ma la bella voce di lei non esalta una canzone scialba e non all’altezza dell’interprete.

Ron – Almeno pensami

Elegante, raffinato, c’è Dalla e si sente e così via: osannato dalla critica, ma la canzone in realtà non incide e lascia poche emozioni.

Stasera spazio anche ai giovani, che si esibiranno assieme a 10 dei big. Grandi ospiti della serata saranno Biagio Antonacci, Il Volo e Sting.

image_pdfVersione stampabile