Segnali di pace, segnali di guerra

nuvole-contrastoIn questo nostro mondo ci hanno insegnato di tutto, anche le tattiche di guerra e di guerriglia che spesso i tg e i film ci portano in casa.  I segnali di pace sono ormai una prerogativa di pochi e tra questi pochi eccelle la figura carismatica e importante di Papa Francesco, un predicatore di antica memoria che assume a mio parere i connotati della Santità.

Ma sono pur sempre preponderanti i segnali di guerra strisciante, quelli che compaiono all’orizzonte e sembra che nessuno se ne voglia accorgere o che addirittura si vogliano far passare sotto silenzio.  Tra i tanti segnali rumorosi che poi esplicherò ce n’è uno molto silente e preoccupante: quello dell’ISIS.  Qualcuno lo ha già rilevato e sta mettendo in guardia la propria popolazione diramando messaggi che la mette in guardia dal venire in Europa nei prossimi periodi, messaggi che non sono privi di fondamento.  L’ISIS ha osservato un periodo di silenzio tombale dopo gli attacchi sanguinosi in Francia e in Belgio, un silenzio anomalo anche sul piano delle comunicazioni che ricorda tanto i preparativi delle più famose e immancabili imboscate, scene madri di tanti film recenti o classici di guerra.

Ritengo quindi che sia necessaria la dovuta cautela nel muoversi e nel partecipare agli eventi in programma questa estate e che tutti dobbiamo tenere gli occhi ben spalancati per osservare e rilevare qualsiasi fatto sospetto.

Altri segnali, ben più evidenti, provengono dallo slittamento a destra che la politica di molti Paesi europei ed extraeuropei stanno compiendo nell’assoluta o apparente indifferenza della gente e dei rispettivi governi moderati.  L’Austria è stata a un passo dal caderci dentro ma anche altri Paesi hanno visto da vicino questa preoccupante tendenza e solo la crescita della indifferenza e del crescente astensionismo ci mette per ora al riparo da ciò che anche la storia moderna del nostro continente  ci fa da monito inascoltato.

Ritengo sia importante rilevare quello che la gente dimostra di sentire veramente perché questo costituisce il vero e unico polso che  ogni medico ha l’obbligo di valutare quando si trova di fronte a un malato grave.  Le ideologie e i bei pensieri sono spesso opera di pochi filosofi e di Santi ma guai a perdere il contatto con la realtà, una realtà che è ben lontana da questi pensieri e che si trova al contrario a dover sopravvivere nelle difficaltà della vita quotidiana.

Luigi Picheca

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