I deputati di Strasburgo hanno votato la mozione bipartizan che invita gli Stati membri a cambiare le norme che vietano il soccorso e l’assistenza in mare. Per l’Italia un chiaro monito a modificare la legge Bossi Fini.
“Tragedie come l’annegamento dei migranti al largo di Lampedusa – si legge in un comunicato del Parlamento Europeo – devono segnare un punto di svolta per l’Europa. Tali eventi possono essere evitati solo con sforzi coordinati a livello UE, ispirati dalla solidarietà e dalla responsabilità, ha dichiarato mercoledì l’Aula, nel dibattito sul Vertice UE del 24-25 ottobre… Nel documento si ricorda che: “Lampedusa deve rappresentare un punto di svolta per l’Europa e l’unico modo per evitare un’altra tragedia è di adottare un approccio coordinato, basato sulla solidarietà e sulla responsabilità, coadiuvato da strumenti comuni”. I deputati, inoltre, sottolineano che la ricollocazione dei richiedenti asilo “è una delle forme più concrete di solidarietà e di condivisione delle responsabilità”… Il Parlamento, inoltre, esorta i paesi terzi a rispettare il diritto internazionale per salvare vite in mare. Non punire i soccorritori. I deputati chiedono assistenza umanitaria per i sopravvissuti ed esortano l’UE e gli Stati membri a modificare o rivedere le normative per garantire che le persone non possano essere punite per aver prestato assistenza a migranti in difficoltà in mare. Istituire missioni di ricerca e di soccorso nel Mediterraneo. Il Parlamento appoggia le proposte della Commissione europea per un’operazione di ricerca e salvataggio che copra da Cipro alla Spagna e la sua intenzione di istituire una task-force sui flussi migratori nel Mediterraneo come “un primo passo verso un approccio più ambizioso”. I deputati chiedono inoltre al Consiglio e alla Commissione di considerare la creazione di un corpo di guardia costiera europeo… Sono necessari più fondi. Il Parlamento chiede infine più fondi per l’Ufficio europeo di sostegno, per l’asilo e per Frontex, necessari per aiutare gli Stati membri a far fronte alle emergenze umanitarie e per organizzare operazioni di soccorso in mare”.
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