Si è conclusa sabato scorso la Semana lorchiana, rassegna culturale italo spagnola dedicata a Federico Garcìa Lorca, della cui morte ricorre l’80° anniversario, e alla esperienza della Guerra Civìl il cui inizio coincide proprio con la morte dell’artista.
La rassegna, voluta fortemente dall’Istituto Cervantes di Milano, ospite di tutti gli eventi in programma, e dall’associazione Passato prossimo onlus, ha visto una larga partecipazione e un buon successo di pubblico.
Il filo che gli enti organizzatori hanno voluto tessere parte ricucendo la figura del più grande poeta spagnolo del XX secolo, e arriva a legare insieme piccole storie cadute nell’oblio. Così, accanto alla figura di Federico Garcìa Lorca – a cui è stata dedicata la conferenza di apertura, una serata di poesia, un appuntamento di critica teatrale e un bellissimo concerto – hanno trovato posto figure di italiani comuni che decisero di dare un contributo all’esperienza della Guerra civile spagnola. Solo alcuni di questi uomini e donne rientrarono in Italia, la maggior parte perse la vita al fronte. Restano di loro frammenti di ciò che accadde e la consapevolezza che lasciarono tutto, rischiando la loro vita, in cambio della speranza di un futuro migliore. Questi frammenti sono stati esposti all’interno di una piccola esposizione documentale e fotografica per tutta la settimana.
L’appuntamento conclusivo di ieri mattina ha visto la presentazione del progetto Historia in nuestras manos, che si può dire essere la somma degli intenti di cui sopra. Infatti, gli alunni del liceo linguistico A. Manzoni di Milano hanno presentato i lavori di ricostruzione di due biografie di volontari che combatterono nella Guerra Civile Spagnola in opposti schieramenti. La ricostruzione storica che gli studenti hanno operato è stata frutto di un’analisi dei documenti a loro presentati durante un laboratorio di didattica della Storia.
Attraverso il recupero di tante piccole storie dimenticate e grazie a una fitta settimana di eventi è stato possibile ricostruire il ponte che idealmente unisce l’Italia e la Spagna, tra il 1936 e il 1939. Di nuovo la Storia ha dimostrato che il Mediterraneo non divide, ma unisce i due Paesi come due novelli sposi, nella buona e nella cattiva sorte.