“Silva Alborelli in provincia nostra Terra Bari” è il nome originario di Alberobello come risulta dall’antico documento, il Diploma dell’Investitura del 15 maggio 1481 del re Ferrante d’Aragona. Alberobello, famoso per le sue caratteristiche costruzioni, i trulli è patrimonio dell’umanità e dell’UNESCO dal 1996.
Singolare è la storia di questi particolari edifici: nel XV secolo un editto del Regno di Napoli richiedeva il pagamento di un tributo per ogni nuovo insediamento; i Conti di Conversano, proprietari della zona, imposero ai loro contadini di costruire delle strutture a secco ovvero senza l’uso della malta, in modo tale che risultassero costruzioni provvisorie e facilmente demolibili.
Dovendo utilizzare solo pietre trovate sul posto i contadini individuarono in questa particolare forma tonda con il tetto a cupola la struttura più solida. I tetti sono decorati con segni zodiacali e sulla cima si trovano pinnacoli che rappresentano simboli religiosi e mistici; per molto tempo il pinnacolo e il simbolo hanno costituito una sorta di numero civico.
I trulli inizialmente usati come alloggio temporaneo per i contadini o deposito per gli attrezzi, divennero in seguito delle vere e proprie abitazioni. Durante la seconda guerra mondiale la Masseria Gigante venne requisita dal governo italiano per essere adibita a campo di concentramento, di internamento e transito, uso che si protrasse fino al 1949.