Intervista a cura di Fabrizio Annaro
Luigi Picheca 59 anni, da 8 anni malato di SLA. Sposato, due figli, Valerio e Federica, tifoso della Juventus, ama il cinema, la musica, (cantante preferita Katy Perry), e la televisione. Programmi tv più seguiti quelli sportivi e di cucina.
Sono stupito dalla serenità e dalla pace che Luigi riesce a trasmettere. Da anni allettato, il corpo immobile, paralizzato dalla malattia che, lentamente, lo ha costretto all’infermità. Un respiratore gli consente di vivere. Luigi comunica con gli occhi, con brevi intensi sguardi. I suoi occhi si alternano da quelli dell’interlocutore allo schermo del pc posizionato di fronte a lui. Il computer è l’unico strumento che gli consente di mantenere le relazioni con i famigliari, gli amici e conoscenti che lo vanno a trovare. E’ un computer speciale che traduce il battito di ciglia, il movimento oculare in parole, frasi, un eco profonda dei suoi pensieri e del suo stato d’animo. Propongo domande un po’ banali, altre più impegnative. Ogni volta risponde con naturalezza e decisone, mi abbasso per leggere sullo schermo la risposta e mi pare di inchinarmi, si perché non basta il rispetto, di fronte ad una sofferenza così grande sorge un senso di profonda ammirazione.
Luigi vive presso il Centro SLAncio di Monza da pochi mesi in funzione, è uno dei pochi centri di eccellenza specializzato nella cura e nell’accoglienza di malati di SLA, e in stato vegetativo. Da maggio è stato aperto anche un reparto Hospice per i pazienti non oncologici. Luigi ascolta le domande, risponde con costanza e tenacia senza staccare gli occhi dallo schermo se non quando ha terminato di scrivere. Il lettore avrà forse la sensazione di un’intervista lampo, veloce, di domande e risposte secche ed ermetiche. Non è così. Il tempo, durante l’intervista, scorreva diversamente rispetto alla mia consueta percezione, il fluire dei minuti sembrava diverso, come fossi in un’altra dimensione.
Squadra del cuore?
Juventus
Chi vincerà i mondiali?
Argentina, in finale con il Brasile
Ami il cinema?
Si
Film preferito?
La Bibbia
Sei religioso?
Si
Pregare è utile?
Si, prego per me, ma soprattutto per gli altri
La Fede ti dà forza?
L’importante è non abbattersi mai e avere fiducia nella propria forza e nella Fede. La nostra vita è unica, non dobbiamo buttarla via, le nostre memorie potranno essere utili a tante altre persone che si potranno ritrovare in situazioni analoghe alle mie e che potranno trovare ispirazione nelle mie parole. Ho visto i miei figli crescere e diventare adulti, scegliere la loro strada ed affermarsi nelle loro imprese. Ho una moglie ritrovata dopo tanti anni di vite separate, che mi è al fianco da quando ho avuto più bisogno, cosa volere di più?
E Papa Francesco …
Ha dimostrato di essere comprensivo e dolce verso chi merita e di essere fermo e granitico verso la fazione della chiesa opulenta e sprecona. Una grande persona, che segnerà un’epoca ecclesiale di grande cambiamento
Qual’era la tua professione?
Chimico, ho studiato al Molinari di Milano e ho realizzato il mio sogno, quello appunto di lavorare come chimico in una grande azienda
Cos’era per te il lavoro?
Tutto, come ho detto ho realizzato il mio sogno
Adesso qual è il tuo sogno?
Fare qualcosa di utile per gli altri, come ho sempre fatto. Facevo il volontario nella Protezione Civile. Anche scrivere, comunicare i miei pensieri. Tenere una rubrica su un giornale è un sogno che si è realizzato. (Luigi ha già scritto due articoli della sua rubrica “Scritti con SLAncio” n.d.r
Che cos’è per te il tempo?
E’ un compagno di viaggio che mi sta sempre vicino
Ti annoi?
No, mai
Cosa hai perso rispetto a prima della SLA?
La SLA mi ha permesso di conoscere quello che non conoscevo di me stesso, la parte di me rimasta per anni nascosta, sopita. Mi mancava cioè, di conoscere in modo più profondo cosa sia la sofferenza, di addentrarmi in questa battaglia e di vincere la sofferenza
Vincere la sofferenza?
La sofferenza è una battaglia da vincere per vivere felici: la vinci accettandola. Vinci la sofferenza se accetti le situazioni difficili in cui ti puoi trovare. La sofferenza non è il dolore, il dolore è un’altra cosa.
La mia vita è cambiata così come sono cambiato io. Non mi vedo come un poveraccio da compiangere, ma come una persona che sta vivendo una nuova esperienza di vita, con la consapevolezza di dover lottare contro una malattia feroce come la SLA. E’ comunque una prova che la vita riserva a molte altre persone
Cos’è il futuro?
Conoscere cosa accade intorno a me e alla mia famiglia. Non mi sento diverso. Sono felice anche così.
Grazie Luigi
Progetto SLAncio è un Cenro che accoglie persone malate di SLA, in stato vegetativo e in fase terminale.SLAncio si trova a Monza. Info www.progettoslancio.it
Per chi lo desiderasse, è possibile sostenere Progetto SLAncio con una donazione
IBAN IT87 N052 1601 6300 0000 0003717
Luigi rappresenta per noi, che lo abbiamo conosciuto, non solo un esempio bensì anche lo specchio della nostra vita: uno specchio in cui riflettere delle nostre noie, apatie, delle cose cui attribuiamo eccessiva importanza e dalle quali ci lasciamo prendere fino a complicarci l’esistenza perdendo completamente di vista la reale scala di valori cui dovremmo improntarci. Questo specchio dovrebbe permetterci una lunga riflessione sul nostro essere oggi, compiuta la quale potrebbe trasformarsi in una lente attraverso la quale interpretare la vita: come faccio, io persona “normale” a non essere felice, sereno; ad infondere serenità a chi mi sta intorno? Come posso non “vedere” le cose che debbo fare per essere in pace e sereno con me stesso? Grazie Luigi.