di Daniela Zanuso
“Etica nelle aziende” è stato il tema della serata di martedì 12 ottobre organizzata dalla sezione brianzola dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditore Dirigenti). Ospite della serata Andrea Pontremoli, classe 1957, amministratore delegato della Dallara che, dopo un’esperienza di 27 anni in IBM dove è partito come manutentore ed è arrivato al ruolo di amministratore delegato, ha deciso di fare l’imprenditore in un’azienda che si occupa di automobili da corsa per la formula Indy.
“Ho accettato la sfida che mi ha proposto l’ingegner Dallara – ha dichiarato Andrea Pontremoli – perché fare l’imprenditore è ben altra cosa che fare il manager. Volevo costruire qualcosa di mio”.
E il risultato non si è fatto attendere: in pochi anni la Dallara è passata da 107 a 700 dipendenti, gli ultimi 90 assunti lo scorso anno. Era nata solo per costruire auto da corsa Indy, ora il 50% della sua attività è la consulenza alle case automobilistiche.
“Oggi siamo costretti ad essere innovativi – afferma Pontremoli – ma l’ innovazione si ottiene solo se si fanno errori“. E ci racconta come poter sbagliare senza far fallire un’azienda e di come usare la tecnologia da quello che si fa. “Non siamo partiti dall’auto vecchia per farne una nuova, ma dal nulla per fare una macchina tecnologica”.
Per questo motivo è stato lanciato il progetto “Indy Autonomous Challenge”, per sviluppare un simulatore di guida su una macchina che non era ancora stata costruita. Il prossimo 23 ottobre ci sarà la prima gara con auto senza pilota guidata da un computer. Alla base di tutto questo, come racconta Pontremoli, ci sono le persone ed è su di loro che bisogna puntare.
Formazione, metodo, principi, valori, sono cose che stanno alla base del successo. E ci parla di come i giovani tengano molto più di quanto non si creda allo scopo sociale delle aziende. E ci rende partecipi anche di un suo convincimento: i problemi della sostenibilità della terra li risolveremo andando nello spazio perché lì si possono produrre cose che sulla terra non siamo in grado di fare per via della gravità: antibiotici 300 volte più efficienti, metalli che si fondono meglio…
La serata si chiude con alcune domande e curiosità dei partecipanti. Andrea Pontremoli ci consegna un po’ della sua filosofia di vita: costruire un sogno comune, avere l’umiltà di imparare sempre dagli altri e soprattutto essere (come noi italiani sappiamo fare bene) mediatori culturali.