Sotto un cielo di carta

Sotto un cielo di cartaOdal vorrebbe poter toccare ancora la carta, sentirne la consistenza, annusarne l’odore, come faceva quando lavorava nella sua cartoleria, ma non può più farlo: vive in una nazione nel nord dell’Europa, in un periodo successivo alla Terza Guerra Mondiale, in cui un regime totalitario chiamato Controllismo ha abolito la carta per qualsiasi utilizzo; ogni cosa scritta deve essere monitorabile e ogni oggetto cartaceo potrebbe trasformarsi in un pericoloso veicolo di parole incontrollabili.

L’uomo, seppure anziano, è considerato un provocatore, un potenziale rivoluzionario, per la sua abitudine di fare spesso riferimento alla carta in luoghi pubblici e in presenza dei controllori del regime, e a nulla valgono gli inviti alla prudenza da parte della moglie Hanna e della nipote Nora, ufficiale governativo.

Ma Odal non è solo; ci sono intorno a lui molti attivisti che, silenziosamente, stanno preparando una rivolta per recuperare quella libertà negata di cui la carta è diventata il simbolo, ed egli assumerà presto un ruolo determinante per poter vincere questa battaglia.

Roberto RitondaleRoberto Ritondale, giornalista e scrittore, porta il lettore in un viaggio nel tempo verso un futuro che non appare troppo lontano, in cui tutti quegli strumenti che fanno già parte della nostra vita quotidiana, come la rete internet e i tablet, assumono un volto inquietante, e da simbolo della libertà di comunicazione si trasformano in sistemi di controllo delle azioni e delle abitudini degli utenti, generando una riflessione sull’altra faccia di quelle invenzioni che sono apparse, finora, come dei traguardi.

Eppure, nonostante l’ambientazione, l’autore ha saputo lasciare spazio alla magia dei rapporti umani, sottolineando l’importanza dei legami affettivi esistenti tra i protagonisti, con una scrittura limpida e toccante che ne rivela l’acuta sensibilità e l’attenzione agli stati d’animo dei suoi personaggi.

Legato alla tradizione del genere distopico, nato all’inizio del ‘900, che ha avuto i suoi massimi esponenti in Orwell, Huxley e Bradbury, Sotto un cielo di carta se ne discosta assumendo una propria identità specifica, e una originalità che lo collocano a pieno titolo fra le proposte narrative più interessanti di questa stagione.

Valeria Savio

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