Perché Re Lear? Perché tornare a Shakespeare?
Re Lear è una montagna erta, rocciosa e corrusca:
dalla sua cima avvolta da nuvole scure arrivano bagliori
che illuminano le profondità di noi poveri esseri umani.
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
Dal 29 novembre al 1 dicembre 2024 al Teatro Manzoni in scena “Elio De Capitani in RE LEAR”. Venerdì 29 e sabato 30 novembre ore 21.00. Domenica 1 dicembre 2024 ore 16.00.
Re Lear ci tocca da vicino perché è il racconto di uno dei viaggi più strazianti dell’uomo verso la sua vera essenza, un capolavoro di potentissimo teatro i cui personaggi hanno la tridimensionalità di una vita che dall’inizio del ‘600 ad oggi palpita ancora reale.
Un cammino rovinoso conduce il vecchio e arrogante re dal trono fino alla landa desolata dove riuscirà a intravvedere l’essenza più vera dell’uomo.
La parabola di Lear è terribile: trascinare il nostro tempo oltre il tempo che cambia, usurpare la vita bloccando il naturale passaggio fra le generazioni e trasformarlo in una guerra non può che portarci a un destino di follia e di cecità.
Ma sotto il cielo scuro e tempestoso risplendono brevi, strazianti bagliori di amore: l’incontro di Edgar con il padre accecato, la dedizione di Kent per il suo re, la pietà di Lear per il suo Matto e il suo lamento sul corpo della figlia Cordelia.
Re Lear non è solo una parabola, è anche un capolavoro di potentissimo teatro: i suoi personaggi hanno la tridimensionalità della vita, anzi di una vita che dall’inizio del ‘600 ad oggi palpita ancora reale.
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia affrontano questo viaggio con umiltà artigianale, parola dopo parola, segno dopo segno, con la lentezza delle antiche botteghe. Per la pittura dei grandi fondali, per i ricami sui costumi o per la costruzione efficace di una frase. Con il cuore e con le mani.
Poi saranno i corpi e le voci degli attori a chiudere il cerchio. Elio De Capitaninel ruolo del tormentato re, accanto a lui le figlie di Elena Russo Arman, Elena Ghiaurov e Viola Marietti, oltre a Mauro Berardi, Mauro Lamantia, Giuseppe Lanino, Giancarlo Previati, Alessandro Quattro, Nicola Stravalaci, Umberto Terruso, Simone Tudda.
Info, abbonamenti e biglietti: www.teatromanzonimonza.it