Il cervello spiegato attraverso l’Arte

di Paola Biffi 

Arte e Scienza, a volte in guerra, ma da sempre sorelle, hanno accompagnato la storia del genere umano fin dal principio, coltivando con delicata costanza le domande che l’umanità nelle diverse epoche si è posta.

Da qualche tempo ho deciso di iniziare – spiega Lorenzo Gesuita, scienziato e ricercatore in neuroscienze all’Università di Zurigo. –  un side-project che ha come obiettivo quello di raccontare i misteri,  il fascino e la bellezza dello sviluppo del cervello. Per farlo, ho scelto di usare un’analogia altrettanto bella e affasciante, ovvero l’Arte. L’idea è quella di realizzare una web serie di quattro episodi che narrano quattro step nello sviluppo del cervello; in ogni episodio parlo di uno step e lo paragono ad un’opera d’arte.”

La prima puntata parlerà della nascita e della migrazione delle cellule del cervello nella fantastica cornice della città di Barcellona. In questo video si può guardare l’episodio pilota. La serie si titolerà The Beatiful Brain 

 

La seconda puntata coincide con l’episodio pilota, dove la morte cellulare viene paragonata alle statue di Piazza della Signoria a Firenze.

Per la terza puntata saremo a Venezia, dove l’intricata rete di canali ci aiuterà a capire l’altrettanto complessa rete di connessioni cerebrali.

Infine, per l’ultima puntata voleremo tra i vigneti della Sicilia e scopriremo cosa significa “potare” il cervello.

Lorenzo Gesuita è uno  scienziato che studia lo sviluppo del cervello.  “Nello specifico – afferma lo scienziato – ho studiato lo sviluppo delle cellule. Ci sono delle cellule immunitarie che, come delle piccole scultrici, rimuovono alcune connessioni celebrali e non altre. Questo è un meccanismo molto importante per costruire una complessa rete di connessioni che formano quell’elaborato computer che ci permette di muoverci, pensare, emozionarci… in una parola: vivere.”

Lorenzo Gesuita scienziato e ricercatore in neuroscienze all’Università di Zurigo.

Lorenzo Gesuita  è anche un artista, da anni appassionato di teatro e regista di una compagnia teatrale di Lissone. Chi lo ha visto dirigere uno spettacolo, sa quanto, come un piccolo scultore, è capace di indirizzare con precisione gli attori all’interno di una scena, rimuovere le dinamiche che non funzionano per lasciare spazio ad altre, e formare un elaborato ritmo di azioni e parole che permette agli attori di muoversi, pensare, emozionarsi…vivere sul palcoscenico.

Lorenzo Gesuita desidera dimostrare che, per quanto le domande siano difficili e le risposte incomprensibili, possiamo ancora affidarci all’alleanza fra Scienza e Arte per continuare ad andare avanti, come specie e come civiltà.

“Voglio servirmi del meraviglioso impatto che ha l’arte sulle persone per parlare di scienza, perché questa è una mia responsabilità”.

Il progetto è stato ispirato dagli splendidi disegni dello scienziato spagnolo Santiago Ramón y Cajal, (nel 1906 Premio Nobel per la medicina  insieme a Golgi Cenci), disegni  recentemente raccolti e pubblicati da Abrams Books in un libro dal titolo The Beatiful Brain

“Immagina di entrare in una foresta con cento miliardi di alberi, armato soltanto di un blocco da disegno, osservando ogni giorno pezzi sfocati di quegli alberi impigliati gli uni con gli altri e, dopo averlo fatto per alcuni anni, provare a scrivere una guida illustrata della foresta. Non andrai da nessuna parte se disegni semplicemente ciò che vedi ogni giorno; avrai bisogno di costruire un inventario mentale delle regole della foresta, e poi cercare scrupolosamente di inserire in quel contesto ciò che vedi, o essere abbastanza flessibile da permettere a ciò che vedi di rimodellare le idee che ti sei fatto», scrivono in uno dei saggi che accompagnano i disegni di Cajal Lyndel King e Eric Himmel — rispettivamente direttore e capo curatore del Frederick R. Weisman Art Museum di Minneapolis e chief editor di Abrams Books —, sposando la tesi del “disegnare come forma di pensiero”.

Per realizzare questo progetto è stata lanciata una raccolta fondi.

La campagna di crowdfunding è aperta fino all’8 marzo. La logica è quella del “tutto o nulla”. Il progetto sarà avviato soltanto se si raggiungerà il target di 6200 euro.

Si può donare qui: https://www.kickstarter.com/projects/243009305/the-beautiful-brain

 

 

 

 

 

 

 

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