Tre ragazze per riparare le strade di Gaza

ragazze-gazaSi sono appena laureate in ingegneria, ma ora tappano le buche nelle strade di Gaza. Sono Hadeel Abu Aisha, Khadija Ramlawi e Nour Hassan, tre ragazze palestinesi di 22 anni che hanno da poco presentato un ritrovato che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione per le strade disastrate della striscia.

Le giovani – ex studentesse dell’Università Islamica di Gaza – hanno studiato una miscela di bitume e frammenti di metallo (abbondantissimi nella regione) che, se scaldata a 150 gradi, chiuderebbe le falle delle strade della Striscia, la manutenzione delle quali altrimenti sarebbe molto costosa (circa un milione di euro al chilometro) a causa delle restrizioni sulle importazioni di materie prime imposte da Israele.

«Gli esperimenti che abbiamo condotto a Gaza hanno funzionato – ha dichiarato Khadija – ma abbiamo avuto alcune difficoltà, soprattutto per la mancanza di strumenti come la macchina ad induzione elettromagnetica necessaria per generare alte temperature nell’asfalto e così abbiamo usato il microonde».

Lo scorso maggio, la loro invenzione ha vinto il primo premio per l’innovazione scientifica del concorso Nasser Bin Hamad organizzato dal Bahrain per sostenere la creatività delle nuove generazioni tra oltre 6mila partecipanti da 111 Paesi, ma le tre ragazze non hanno potuto ritirare il premio (7 mila dollari) perché gli egiziani tengono il controllo del valico di Rafah. Nonostante le difficoltà, le tre ragazze non demordono e al momento stanno cercando finanziamenti presso istituzioni internazionali per realizzare il proprio progetto a Gaza.

Ilaria Beretta

www.suppost.it

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