Un buon esempio di giustizia riparativa

La Redazione

Debutta a Torino l’iniziativa pilota di giustizia riparativa dei pirati della strada.

Si tratta in prevalenza di giovani tra i 20 e i 28 anni condannati per reati stradali (guida in stato di ebrezza, omissione di soccorso…) che diventeranno operatori per la sicurezza dei pedoni.

Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi“ è il primo in Italia a coinvolgere persone indagate o condannate per aver causato incidenti stradali che si impegneranno in attività di sicurezza per i pedoni. L’iniziativa è nata da un protocollo d’intesa tra la città , l’associazione familiari vittime della strada (AFVS) e il ministero di Grazia e Giustizia.

I giovani coinvolti e precedentemente condannati, ora diventeranno gli angeli custodi dei pedoni. Con questo progetto si vuole anche rafforzare il messaggio di un paese che crede nella funzione rieducativa della pena. Sono già stati avviati protocolli analoghi con altre città italiane.

Nonostante la pandemia, nel 2020 a Torino, gli incidenti stradali sono stati quasi 3500, con oltre 2000 feriti e 14 decessi. Sono dati che fanno sicuramente riflettere e che richiedono di ripensare a come arginare un così grave problema.

La speranza è che questa iniziativa sia emulata e diventi una buona prassi in tutta Italia.

 
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