Un ciclone per amico: Paolino Pulici

Pulici 5Devo dire grazie a un amico, Tino Casiraghi, per avermi messo in contatto con una leggenda vivente del calcio italiano, Paolino Pulici, grande bomber del Torino degli anni ’70, più volte vincitore della classifica cannonieri ed idolo incontrastato dei tifosi del Toro.

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Pulici con Stefano

Martedì scorso è venuto a trovarci, qui ad Inzago, presso il centro residenziale disabili di Sacra Famiglia, ed è stato un pomeriggio da ricordare. Per me, che ho ascoltato con l’orecchio teso alla radiolina le partite di quegli anni e le prodezze di certi giocatori, è stato davvero come “scartare i regali di Natale da bambino”.

Pulici era un mito, un grande trascinatore e un goleador di razza, che anche chi non tifava per il Toro rispettava, amirava e temeva. Troppo bello averlo con noi, sentirlo raccontare curiosità ed episodi di un calcio che non c’è più (il calcio “vero”…), di botte prese e restituite dentro al campo, soprattutto con i rivali del derby della Mole, che poi erano anche suoi amici (e lo sono ancora) fuori dal campo.

Ci ha raccontato l’emozione di giocare con il più grande di sempre (Pelè), di gol segnati nei momenti importanti, di scudetti vinti e perfino delle gerarchie da rispettare in Nazionale. Pulici risponde ad ogni domanda, puntualizza, ricorda, si emoziona, si commuove, si appassiona e si infervora nel ricordare un calcio che non c’è più ma che lui viveva con una passione smisurata. “Entravo in campo col sorriso, perché solo così contagi positivamente la gente e la coinvolgi alla grande”: Come non condividere queste parole?

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Pulici con Valerio

Vederlo a proprio agio in mezzo a noi nel raccontarci e nel coinvolgerci è stato uno spettacolo puro!

Grazie mitico bomber: oggi ho capito perché il grande Gianni Brera ti chiamava “Puliciclone”: Forse lui si riferiva alla tua grande potenza calcistica, ma oggi noi possiamo dire che un “ciclone” vero e positivo lo sei anche nella vita.

Paolo De Gregorio

Oggi al nostro centro abbiamo fatto goal, non perchè abbiamo giocato una partita di calcio ma perchè abbiamo avuto l’onore di conoscere Paolo Pulici, un grande giocatore del Torino e della nazionale negli anni ’70.

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Pulici con Salvina

C’è chi lo conosce perchè era già ragazzino in quegli anni, chi per racconti sentiti e chi purtroppo non sa niente di lui, ma oggi abbiamo avuto tutti modo di scoprire non solo un grande giocatore ma sopratutto un grande uomo. Siamo rimasti incantati ad ascoltare i suoi aneddoti di vita e di gioco, le differenze tra il calcio di ieri e quello di oggi, il comportamento dentro e fuori dal campo.

Simpatici siparietti con i suoi compagni e allenatori negli spogliatoi e in campo, ma anche con gli avversari, perchè con loro si era nemici nei 90 minuti di gioco, ma al termine della partita finivano le rivalità e si tornava a pacche sulle spalle.

Ci ha raccontato del grande rispetto, anche dopo anni, di alcuni vecchi compagni ma anche di quelli più giovani, ci ha raccontato che per il suo compleanno il primo a chiamarlo è stato Alessandro Del Piero. In quell’istante ho spalancato gli occhi e ho incrociato lo sguardo di Paolo e il mio pensiero è stato: “potrebbe farcelo conoscere” e lo sguardo di Paolo  mi diceva ” dopo glielo chiediamo”.

Quante belle emozioni tutte in poche ore, ci siamo lasciati con le nostre foto di rito e un mini buffet, tornerà presto a trovarci e noi lo aspetteremo perchè sappiamo che ha ancora tante cose da raccontarci.

Allora a presto, mitico Paolo Pulici.

Salvina Candarella

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Pulici con Simone

Puntuale come pochi, è venuto a trovarci uno dei più grandi bomber della storia del calcio italiano: Paolo Pulici.

L’abbiamo intervistato con piacere anche perchè ci ha messo subito a nostro agio mostrandosi persona umile, simpatica e rispettosa, come se ci conoscesse da tempo. Ma la cosa che più mi ha colpito, oltre ai suoi ricordi e i vari aneddoti, è stato soprattutto il campione di vita che c’è e viene prima del grande cannoniere Pulici.

Già, perchè ha dimostrato di credere nei veri valori della vita, che oggi tanti bambini della sua scuola calcio a Trezzo hanno la fortuna di poter assorbire da lui come spugne.

Questo è il vero Pulici: un grande uomo, sincero e trasparente che preferisce al calcio professionistico e alla vita mondana la sua famiglia ed i bambini della sua scuola calcio che gli danno le soddisfazioni più belle.Pulici

Mi ritengo davvero fortunato per aver potuto conoscere una persona così genuina e saggia, perchè da gente come lui c’è solo da imparare.

Simone Colaizzi

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