di Francesca Radaelli
La classe di due grandissime del teatro al servizio di un classico della commedia. La ricetta perfetta è andata in scena al Teatro Manzoni di Monza lo scorso weekend: Giulia Lazzarini e Anna Maria Guarnieri nei panni delle signorine Brewster, le protagoniste di Arsenico e vecchi merletti, commedia nera scritta da Joseph Kesselring, portata al cinema da Frank Capra nel 1944 e riproposta oggi da Geppy Gleijeses, in un rifacimento ispirato alla regia teatrale che fu a suo tempo di Mario Monicelli.
Una ricetta tanto efficace per il divertimento del pubblico quanto quella del rosolio corretto con arsenico, stricnina e cianuro con cui le due sorelle donano la pace eterna ai loro pensionanti. Le protagoniste della commedia, infatti, sono donne dedite alla beneficenza, che regalano giocattoli ai bambini, offrono pasti ai bisognosi nella loro elegante casa di Brooklyn e, quando alla porta si presentano anziani signori per affittare una camera, dopo essersi sincerate che siano tristi e ‘soli al mondo’, tirano fuori dall’armadio la bevanda che serenamente li manda all’ altro mondo.
O perlomeno in cantina, luogo in cui il nipote Teddy, convinto di essere il generale Lee a capo delle truppe confederate della guerra di secessione, provvede alla sepoltura dei corpi. Quando l’altro nipote, Mortimer, in procinto di sposarsi, scopre un cadavere nella cassapanca del salotto delle anziane signore intente a bere il tè, inizia il gioco degli equivoci, che viene reso ancora più vorticoso e spassoso dall’arrivo del terzo nipote, il criminale Johnatan, e di un altro cadavere.
Si ride davvero di gusto nel soggiorno delle cerimoniose signore Brewster, per merito della bravura degli attori – irresistibili le due vecchiette, assassine per troppa bontà – e grazie a una carambola di qui pro quo e di personaggi comicissimi. Tutti, in fondo, in preda alla loro personale forma di follia. Tra critici teatrali che odiano le commedie, poliziotti che a loro volta scrivono commedie, chirurghi plastici complici di assassini efferati, tenenti di polizia supponenti e ciechi, alla fine le premurose signore Brewster, benefattrici dell’umanità e sinceramente convinte di uccidere a fin di bene, appaiono quasi le più equilibrate della compagnia. E se il loro rosolio corretto al veleno non fosse poi così male?