di Francesca Radaelli
Quale era, davvero, la posta in gioco su quel tavolo di poker?
La domanda rimane sospesa al termine dello spettacolo Regalo di Natale in scena lo scorso weekend al Teatro Manzoni di Monza, secondo appuntamento della Grande Prosa di questa stagione.
Lo spettacolo è la trasposizione sul palcoscenico dell’omonimo film di Pupi Avati del 1986 e vede in scena, nei panni dei protagonisti, gli ottimi Gigio Alberti, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase e Pierluigi Corallo, diretti dal regista Marcello Cotugno.
La trama è nota a chi abbia visto il film: quattro amici, appassionati giocatori di poker, incontrano in una villa, la notte di Natale, il ‘pollo’ da spennare, un ricco imprenditore ingenuo, l’avvocato Santelia (Gigio Alberti), che per il ‘brivido’ del gioco è disposto a rischiare somme ingentissime di denaro. E di conseguenza è guardato dai quattro amici come la ‘soluzione’ ai loro problemi finanziari.
I quattro – Lele, Stefano, Franco e Ugo – non si vedono da dieci anni. In Franco cova un rancore mai risolto nei confronti di Ugo, a causa di una donna, che riemerge di tanto in tanto durante la partita di poker. E’ Franco l’uomo da battere: il duello sarà quindi tra lui e Santelia e avrà esiti inaspettati.
Interessante, rispetto al film, la caratterizzazione originale di alcuni personaggi. Su tutti quello di Lele (Gennaro Esposito) che diventa un vero e proprio mattatore strappando nel primo atto applausi e risate al pubblico.
Anche l’avvocato Santelia di Gigio Alberti appare ridisegnato. Entra in scena come una macchietta: zoppicante, goffo, ridicolo, sofferente di problemi gastrointestinali per tutta la sera. Piano piano però sembra rivelare una natura inquietante, quasi mefistofelica.
Ma è la stessa atmosfera tra i quattro amici ad apparire meno cupa e tesa, pur non mancando nel secondo atto tutta la tensione della partita, amplificata dalle proiezioni sulla scenografia e dall’espediente del tavolino da gioco che ruota su se stesso, mentre la posta in gioco si alza sempre più pericolosamente.
Tuttavia, soprattutto nella prima parte dello spettacolo, ampio spazio è lasciato agli scherzi e alle battute.
E, se su quel tavolo da poker la posta in gioco era anche l’amicizia, il finale dello spettacolo lascia un po’ di spazio alla speranza.
Insomma, un ‘Regalo di Natale’ nuovo e originale. Al pubblico monzese di sabato, a giudicare dagli applausi, deve essere piaciuto.