Crescita da record per i birrifici artigianali in Italia: sono 549 le imprese che producono birra, in aumento rispetto al 2011 di +140%. Le imprese del vino – se ne contano più di 1800 attive sul territorio nazionale – fanno registrare invece -2,0% nel medesimo arco di tempo. È testa a testa in Lombardia con 87 imprese che producono birra contro le 98 di produzioni di vino, con un rapporto pari a 0,89. Se il trend di queste ultime è positivo solo in alcune regioni italiane, non c’è territorio nel Bel Paese che non abbia visto moltiplicare chi si è cimentato nella produzione di bionde, scure o rosse, facendo magari di una passione un vero e proprio lavoro imprenditoriale.
E i numeri delle imprese sono sostenuti da quelli dei consumi: in Italia dal 2006 ad oggi aumentano dal 44,8% al 46,4% i consumatori di birra, dal 4,4% al 4,5% chi la beve quotidianamente, dal 25,6% al 28,9% i bevitori che la consumano più raramente ma tutto l’anno. I consumi di “bionde”, “rosse” e “scure” sono soprattutto al Nord est (dove le percentuali salgono al 49% e 4,9%). Il Friuli Venezia Giulia è la regione mediamente con più consumatori (52,2%), la Sardegna quella con più consumatori giornalieri (6,9%), seguita da Lazio (5,7%), Puglia e Trentino Alto Adige (entrambi con 5,5%). è quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat e Registro Imprese.
“L’artigianato moderno, che fonde tradizione e innovazione, che usa le nuove tecnologie e rielabora saperi antichi, sta conoscendo una nuova era – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. – Questo accade anche per gli opifici birrai, che reinterpretano, in chiave moderna, e con nuove modalità di fruizione, un’arte antica aprendo nuove opportunità di lavoro per i giovani che possono portare valore aggiunto alle tradizioni e far rivivere antichi mestieri.”
Camera di Commercio
Monza Brianza