di Francesca Radaelli
Dal vicino autodromo di Monza proviene il rombo assordante delle automobili che sfrecciano a tutta velocità, in una domenica pomeriggio come tante. Un altro circuito, di genere decisamente diverso però, è il protagonista della mostra fotografica A Passo Lento, inaugurata ieri pomeriggio presso la Cascina Costa Bassa, una piccola oasi immersa nel verde – anche se non sempre nel silenzio – del Parco di Monza, nelle immediate vicinanze dell’entrata di Biassono. Qui, nel Centro Diurno gestito dalla Cooperativa La Meridiana, trovano ospitalità e accoglienza ogni giorno una quarantina persone anziane con problematiche legate a solitudine e abbandono, oppure alla malattia e al deterioramento cognitivo. E qui, nel giardino davanti all’edificio neoclassico della storica cascina, si trova un sentiero ad anello molto particolare, che spesso gli ospiti del centro si ritrovano a percorrere nel corso delle loro giornate, al loro passo e senza fretta.
Proprio a questo percorso è dedicato il breve testo dello scrittore Aldo Germani, che è servito da fonte di ispirazione per i fotografi che hanno partecipato alla mostra. Si tratta di Tatiana Barone, Giulia Besana, Dario Cogliati, Anna Fossati, Erminia Maniglia, Rita Masala, Giovanna Monguzzi, Giorgia Parravicini, Zoe Salmi, Stefania Sangalli, Dario Zanuso, ingaggiati da Enzo Biffi, artista del Gruppo Koinè di Lissone e curatore dell’esposizione, che sarà visitabile fino al 2 giugno.
“Chi fa fotografia lavora con il tempo, la vera sfida per ogni fotografo è bloccare l’istante, fissare il momento”, ha sottolineato Enzo Biffi al momento dell’inaugurazione . “Il tempo è i filo conduttore della mostra di quest’anno e del tempo parla ogni cosa, in questo luogo”. Dopo la lettura del racconto da parte dell’autore Aldo Germani, è intervenuto anche Paolo Villa, presidente della Cooperativa La Meridiana: “La proposta di allestire qui una mostra fotografica ci ha colti un po’ di sorpresa, ma ci è piaciuta molto e abbiamo aderito con entusiasmo. Siamo molto soddisfatti del risultato. Credo che il testo di Aldo e le immagini scattate dai fotografi siano il modo migliore per raccontare cosa significhi questo giardino per gli ospiti del centro”.
“Il linguaggio dell’arte è un ottimo veicolo per dare spazio e voce alle piccole storie di positività”, ha concluso Fabrizio Annaro, direttore del Dialogo di Monza, che ha promosso l’iniziativa. “E la mostra che si apre oggi lo dimostra ancora una volta”.
Una mostra da percorrere con calma, prendendosi tutto il tempo necessario per fermarsi a contemplare le belle fotografie dislocate lungo il tragitto, e per completare il sentiero circolare. A passo lento, naturalmente.
Fotografie di Giovanna Monguzzi e Stefania Sangalli
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