Bruxelles 28 gennaio 2014 – dal nostro inviato Caterina Runfola.
Il dialogo con i cittadini: un’azione che permette ai cittadini di dialogare con le istituzioni Europee affinché possano far sentire la propria voce e dare un contributo al miglioramento della vita nell’Unione.
Per stimolare il dialogo con i cittadini, alcuni commissari delle Direzioni Generali, hanno visitato, nel corso del 2013, delle città italiane nelle quali sono stati organizzati incontri per ascoltare l’opinione dei cittadini su particolari tematiche: energia, ambiente, economia. A Bruxelles, il 23 e il 24 gennaio, 31 cittadini italiani si sono riuniti per conoscere le istituzioni europee e per creare un momento di riflessione e di dibattito sui problemi più scottanti in Europa, nell’ambito del progetto “dialogo con i cittadini”. A questo evento ho partecipato anch’io, insieme a due docenti della provincia di Monza Brianza, in un gruppo formato per lo più da giovani studenti che credono nell’Europa come me. Forse proprio questo interesse è stato fil rouge che ci ha unito in una sorta di viaggio attraverso l’Europa per vivere da vicino il ruolo delle istituzioni che in essa e per essa lavorano. Una serie di conferenze, organizzate magistralmente, ci hanno preso per mano e condotto attraverso alcune delle 28 Direzioni Generali: Comunicazione, Giustizia, Energia, Governance economica, Cooperazione allo sviluppo, Affari economici e finanziari, Mi sono accorta che di Europa non se ne parla abbastanza, che non si conoscono i meccanismi e tutto il lavoro che occorre per far funzionare un apparato così complesso. Non se ne parla a scuola, in televisione, ovunque e, se a volte questo succede, è per denigrare l’euro e per sottolineare che unirsi all’UE ha costituito l’inizio della crisi.
Non è facile capire che la cittadinanza Europea, sancita dal trattato di Maastricht nel 1993 e sottolineata con il trattato di Lisbona del 2007, è uno status fondamentale, che si fonda sul senso di appartenenza e che si traduce in diritti concreti, come la libera circolazione e la libera residenza delle persone dei paesi membri, compreso il diritto di voto attivo e passivo nei paesi dell’Unione. Se si aggiunge la libera circolazione di beni, persone, capitali e servizi, nell’area Schengen, allora davvero non esistono barriere e frontiere: ed è per questo che si sta cercando di creare una carta di identità europea che sia unica per tutti i paesi dell’UE.
Essere uniti in Europa significa contrastare insieme la crisi e i suoi effetti, con analisi economiche di tipo globale che permettono di attuare azioni correttive e preventive a sostegno dell’economia europea, inserita nel contesto mondiale. Per questo l’UE ha chiesto ai paesi membri di definire politiche di riforme strutturali, atte a rafforzare l’economia, attraverso finanze pubbliche sane ed una crescita equilibrata, basata più sulla applicazione di metodi preventivi che di metodi correttivi. “Prevenire è meglio che curare”, infatti.
L’Italia, fortunatamente, grazie alle politiche adottate e suggerite da specifiche raccomandazioni europee, è riuscita ad uscire dal cosiddetto braccio correttivo per entrare nel braccio preventivo, sebbene il debito pubblico costituisca ancora un problema e occorre lavorare per diminuirlo.
Si è parlato di energie rinnovabili e di obiettivi Europa 2020 per la diminuzione delle emissioni di anidride carbonica e per l’aumento delle energie alternative, proprio nell’ottica di un’Europa intelligente, sostenibile e solidale.
Il Trattato di Lisbona del dicembre 2007 ha costituito una tappa importante per la strutturazione di una nuova Europa formata, oggi, da 28 Stati membri: tuttavia, il diniego ad una Costituzione comune posto da Olanda e Francia, ha impedito di realizzare una vera e propria Costituzione Europea e questo, a parer mio, è un grosso limite perché manca una base politica forte che possa supportare e rendere più forte questa Alleanza, che non sarà mai una vera e propria sovranità soprannazionale, purtroppo.
Per saperne di più sul dialogo e per partecipare: http://europa.eu/citizens-2013/it/home
Caterina Runfola