di Camilla Mantegazza
L’appuntamento era per le 18.00, presso lo spazio espositivo dell’Urban Center di Monza. Erano le 17.15, la sala iniziava a riempirsi: più gente del previsto. È una mostra che richiama, che attira, il tema è accattivante: “TANDEM sguardi e parole X donne e lavoro”. Donne al lavoro, donne nel mondo del lavoro, donne rifiutate dal lavoro, donne protagoniste del lavoro: ambiti vissuti e vivibili da ognuno di noi, universo maschile compreso. Il tema è fortemente sociale, in linea con la vocazione de “Il Dialogo di Monza”, promotore dell’evento. È convinto di ciò Fabrizio Annaro, direttore della testata online, che, da sempre sensibile alla tematica, sostiene che il “ruolo e la presenza sempre più significativa delle donne sia stato uno degli elementi che ha determinato un cambiamento economico, civile e sociale all’interno di un momento storico di crisi” come quello che stiamo attraversando.
Appoggiato e sostenuto dall’amministrazione comunale, che, nelle vesti nel Sindaco Roberto Scanagatti, mostra stima nei confronti di questo giornale che, dando voce e visibilità ad un terzo settore in crescita, dimostra come “ce la si possa fare, testimoniando che la realtà è spesso cruda, ma che può cambiare”. Il suo è un affettuoso “grazie, perché c’è bisogno di speranza”.
La mostra punta a dar voce ad un femminile con fotografie che testimoniano un reale, affiancati da racconti e poesie che rivivono reinventando un’effettività immaginata. Simbiosi tra due forme d’arte, che spesso faticano a comunicare. “Una sfida azzardata”, commenta il curatore della mostra Enzo Biffi: due linguaggi per nulla paralleli accostati da coppie di persone sconosciute che hanno voluto far dialogare, per la prima volta, le proprie fotocamente e le proprie penne.
Si intravede “un grande desiderio di esprimersi e di mettere in mostra il talento” sostiene Cherubina Bertola, Vice Sindaco di Monza, da sempre chiaramente sensibile alle tematiche femminili e sociali. Ed è sua l’originale –ma non per questo lontana dal vero- interpretazione del titolo della mostra “Tandem”, che è stata poi fatta propria da tutti gli artisti e dal pubblico presente. Un mezzo scomodo, il tandem.
Scomodo per chi sta dietro, limitato nella visuale. Scomodo per chi guida, immerso nello sforzo del peso da tirare. Posizioni entrambi infelici che, pagando uno scotto, permettono ad entrambi di andare più veloci, con minor fatica. E se in un momento come questo, in cui la fatica è tanta, in qualsiasi luogo e in qualsiasi settore, tutti ci rendessimo disponibili a salire su di un tandem, trarremmo vantaggio per noi e per l’altro. Questo è il tandem, per il Vice Sindaco di Monza. Il significato risulta ancor più metaforico se protagoniste divengono le figure femminili, che, ad oggi, “hanno sempre mostrato nei momenti di difficoltà una maggior tenuta, fondamentale per sé, per i propri figli e per la propria famiglia”. La mostra, dunque, ultima tappa di marzo del percorso “Donne: femminile e plurale” promossa dalle Pari Opportunità del Comune di Monza, aggiunge “ricchezza al progetto, già di per sé lodevole”, secondo le parole dell’Assessore alla Cultura Francesca dell’Aquila.
Un progetto che ben s’inserisce nell’obiettivo per cui l’Unione Europea ha proclamato il 2014 anno europeo della conciliazione tra mondo famigliare e lavorativo: una tra la soluzione per raggiungere più alti livelli occupazionali.
Ed oltre a ciò, di primaria importanza, non si può non evidenziare lo spirito di intrapresa di chi si è messo in gioco, scrivendo o fotografando, oltrepassando il didascalico, raggiungendo risultati estetici, nel complesso, non sottovalutabili. Si è voluto osare, tentare, cercare qualcosa di nuovo, sperimentare. È il tempo di chi si mette in gioco, al di là del risultato: la mostra lo dimostra. E il pubblico ha apprezzato.
©Fotografie di Stefania Sangalli
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