Vivian Maier in mostra all’Arengario

vivien-maier-wL’Arengario si conferma come un importante contenitore consacrato alla fotografia e ai suoi più importanti protagonisti. Dall’ 8 ottobre all’8 gennaio,  mette in mostra alcune delle numerose opere di una singolare e affascinante figura di artista, considerata una delle massime esponenti della street photography.

Si tratta di Vivian Maier, nata a New York nel 1926, che trascorse la maggior parte della sua giovinezza in Francia, dove comincia a scattare le prime fotografie utilizzando una modesta Kodak Brownie. Nel 1951, tornata  negli Stati Uniti, inizia a lavorare come tata per diverse famiglie. Una professione che manterrà per tutta la vita e che, a causa dell’instabilità economica e abitativa, condizionerà alcune scelte importanti della sua produzione fotografica. 05-vivian-maier-1000x600
Fotografa per vocazione, Vivian non esce mai di casa senza la macchina fotografica al collo e scatta compulsivamente con la sua Rolleiflex accumulando una quantità di rullini così numerosa da non riuscire a svilupparli tutti.

Tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del nuovo millennio, cercando di sopravvivere, senza fissa dimora e in gravi difficoltà economiche, Vivian vede i suoi negativi andare all’asta a causa di un mancato pagamento alla compagnia dove li aveva immagazzinati. Parte del materiale viene acquistato nel 2007 da John Maloof, un agente immobiliare, che, affascinato da questa misteriosa fotografa, inizia a cercare i suoi lavori dando vita a un archivio di oltre 120.000 negativi. Un vero e proprio tesoro che ha permesso al grande pubblico di scoprire in seguito l’affascinante vicenda della ‘bambinaia-fotografa’.

vivianmaierAttraverso un racconto per immagini composto da oltre cento fotografie – in maggior parte mai esposte prima in Italia – in bianco e nero e a colori, oltre che da pellicole super 8 mm, il percorso espositivo descrive Vivian Maier da vicino, lasciando che siano le opere stesse a sottolineare gli aspetti più intimi e personali della sua produzione.

Con uno spirito curioso e una particolare attenzione ai dettagli, Vivian ritrae le strade di New York e Chicago, i suoi abitanti, i bambini, gli animali, gli oggetti abbandonati, i graffiti, i giornali e tutto ciò che le scorre davanti agli occhi. Il suo lavoro mostra il bisogno di salvare la “realtà” delle cose trovate nei bidoni della spazzatura o buttate sul marciapiede. Pur lavorando nei quartieri borghesi, dai suoi scatti emerge un certo fascino verso ciò che è lasciato da parte, essere umano o no, e un’affinità emotiva nei confronti di chi lotta per rimanere a galla.

Per tutta la durata della mostra una serie di incontri ed eventi gratuiti, a cura di Piero Pozzi – fotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design – permetteranno ai visitatori di approfondire l’opera di Vivian Maier e la storia della fotografia.

Arengario di Monza, piazza Roma 

Apertura nei seguenti giorni e orari:
lunedì chiuso. Da martedì a venerdì 10.00-13.00 / 14.00-19.00. Sabato, domenica e festivi 10.00-20.00

Biglietti

Intero: 9,00 euro
Ridotto: 7,00 euro
Audioguide incluse nel prezzo
Scuole: 5,00 euro03-vivian-maier-1000x600

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