Il prossimo 20 dicembre la Camera dei Deputati ricorderà Piero Welby: la sua storia, ma anche l’attualità della sua battaglia.
Piergiorgio Welby era affetto da un gravissimo stato morboso degenerativo, clinicamente diagnosticato quale “distrofia fascioscapolomerale”.
La sua sopravvivenza era assicurata esclusivamente per mezzo del respiratore automatico al quale era stato collegato sin dal 1997.
I trattamenti sanitari praticati sulla sua persona non erano in grado di arrestare in alcun modo il decorso della malattia avendo quindi quale unico scopo, quello di differire nel tempo l’ineludibile e certo esito infausto, semplicemente prolungando le funzioni essenziali alla sopravvivenza biologica ed il gravissimo stato patologico in cui Welby versava.
Welby, in considerazione del suo grave e sofferto stato di malattia, in fase irreversibilmente terminale, dopo essere stato debitamente informato dai propri medici in ordine ai vari stadi di evoluzione della sua patologia, nonché in merito ai trattamenti sanitari che gli venivano somministrati, chiedeva al suo medico di non essere ulteriormente sottoposto alle terapie di sostentamento e di ricevere assistenza solamente per lenire le sofferenze fisiche.
10 anni fa, Welby chiese al Tribunale di Roma di intervenire per ordinare ai medici di assisterlo nell’interruzione delle terapie. Il tribunale non acconsentì. Piero andò avanti comunque, con l’aiuto del dottor Mario Riccio.
Grazie a quella iniziativa, si aprì una strada verso la libertà di scelta, sulla quale proseguirono Giovanni Nuvoli, Beppino Englaro e tanti altri.
Poche settimane fa, da Cagliari, è arrivata una novità clamorosa: un giudice ha ordinato alla Asl di aiutare il nostro compagno Walter Piludu a interrompere le terapie. Così Walter ha ottenuto il diritto di morire senza soffrire.
Il dibattito alla Camera dei Deputati sul testamento biologico non avrebbe potuto essere accompagnato da una novità più importante, che è anche un messaggio chiaro per i Parlamentari: “indietro non si deve tornare”.
Ecco perché il 20 dicembre sarà un’occasione di commemorazione, ma anche di iniziativa politica, oltre che di visione del film documentario dedicato a Piero, “Love is All”.